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Politica

Consulta Comunale del Turismo ad Agrigento, Spataro: “Una mia proposta che oggi diventa realtà”

“Per raggiungere gli obiettivi bisogna crederci e lavorare. E oggi sono orgoglioso di vedermi riconosciuto il ruolo di “padre politico” di un importante strumento, ora diventato realtà, destinato a contribuire al rilancio dell’economia della città a forte vocazione turistica”. Il consigliere Pasquale Spataro esprime soddisfazione per l’istituzione della Consulta comunale per il turismo.

“La considero una mia creatura – afferma – per la quale ho investito tempo ed energie durante la precedente consiliatura nelle vesti di Presidente della V Commissione. Con quella mia proposta, condivisa dagli altri componenti – osserva ancora Spataro – abbiamo anche posto rimedio ad una scelta di Firetto, il quale aveva originariamente istituito l’organismo delle strutture ricettive, privo di confronto, di partecipazione e di agibilità istituzionale. Nient’altro che una sorta di longa manus del sindaco. Adesso per fortuna, grazie al mio impegno che ha trovato il sostegno dalla competente Commissione, siamo in presenza di una Consulta, espressione delle associazioni di categoria e della filiera legata al turismo, il cui compito è sì quello consultivo, di indirizzo, ma anche di controllo rispetto alla spesa delle somme introitate attraverso l’applicazione della tassa di soggiorno. Ecco, lo spirito deve essere connotato proprio alla realizzazione di un progetto condiviso, attraverso proposte e suggerimenti di quanti ogni giorno vivono l’esperienza sul campo, che orienti i fondi verso un vero e concreto rilancio di promozione e offerta turistica delle nostra città, il cui straordinario potenziale, in assenza di preventiva ed organica programmazione, rimane purtroppo in canne. Fermo restando la nota positiva dell’istituzione della Consulta – conclude Spataro – deve essere chiaro a tutti, e in particolare all’assessore al ramo che in campagna elettorale ha assunto impegni precisi in questo senso, che senza gli strumenti finanziari in regola non potrà essere speso nulla, in linea proprio con quanto avvenuto in passato”.