“Questo perché mancano completamente politiche complessive in grado di produrre effetti positivi sul territorio. Siamo di fronte a singole proposte cui, al netto di riempire un calendario di iniziative, si fa sempre più spesso fatica a riconoscerne il valore e il tratto identitario rispetto alla città”.
“Sono di questi giorni – aggiunge Vittorio Messina – le reazioni causate dal pressappochismo con cui si è cercato di mettere in sicurezza fondo stradale e marciapiedi in un’area che insiste nel cuore di Agrigento davanti alla prefettura e alla questura, un’area destinata ad ospitare i festeggiamenti in occasione del 2 giugno. Reazioni che forniscono una triste fotografia della città, a partire dalle sue vie più centrali e frequentate. Le singole richieste di soccorso, così come l’imprenditore che getta la spugna in via Atenea, sono segnali forti e che la dicono lunga sull’assenza di un progetto unitario di rilancio economico, commerciale e culturale della città, che dovrebbe attuarsi anche attraverso un contenimento dei tributi locali e delle locazioni, una gestione degli spazi sfitti per esempio – prosegue il presidente di Confesercenti. Siamo ben lontani insomma dai modelli di gestione denominati ‘distretti urbani del commercio e anche da quel modello di partecipazione civica auspicata dall’amministrazione attiva – conclude Messina – se non si tiene conto che la strada da percorrere per dare nuova linfa all’attrattività della città agli occhi dei consumatori e di possibili nuovi investitori, è quella dei distretti urbani del commercio. Gli unici ad essere in grado di fronteggiare la concorrenza della grande distribuzione e di dare un presente ed un futuro al nostro centro urbano”.