La sentenza, ritualmente notificata ad istanza dell’avvocato Girolamo Rubino, passava in giudicato ma il Ministero della Giustizia non eseguiva pienamente il giudicato, non corrispondendo al ricorrente le differenze retributive a titolo di risarcimento del danno. Ed allora l’Ispettore capo palmese ha proposto un nuovo ricorso giurisdizionale, sempre con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino, per l’ottemperanza di giudicato. Si è costituito in giudizio il Ministero della Giustizia, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso, con vittoria di spese giudiziali.
Il Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana in Sede Giurisdizionale, Presidente il dr. Raffaele Maria De Lipsis, Relatore il Consigliere Ermanno de Francisco, ritenendo fondati i motivi di gravame formulati dall’avvocato Girolamo Rubino, ha accolto il ricorso ed ha condannato il Ministero della Giustizia a risarcire al ricorrente il danno cagionatogli, in misura pari alle differenze retributive tra il percepito e le maggiori somme che sarebbero spettate al ricorrente ove l’ordine di servizio illegittimo ed annullato dal giudice amministrativo non fosse mai stato adottato, oltre interessi legali, condannando altresì il Ministero della Giustizia al pagamento delle spese giudiziali, liquidate in euro quattromila, oltre iva e cassa di previdenza forense e rifusione del contributo unificato.
Se il Ministero della Giustizia non eseguirà pienamente il giudicato, corrispondendo al ricorrente tutte le somme dovute, oltre interessi, nel termine di sessanta giorni dalla notifica della sentenza, l’avvocato Girolamo Rubino chiederà al Consiglio di Giustizia Amministrativa la nomina di un commissario ad acta che intervenga in via sostitutiva.