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Concorso per il ricambio generazionale nell’Amministrazione regionale: deve essere garantito il diritto di accesso agli atti, accolto ricorso di un giovane agrigentino

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia ha accolto il ricorso proposto da un giovane agrigentino – rappresentato e difeso dagli Avvocati Vincenzo Caponnetto, Francescochristian Schembri e Francesco Scopelliti – per la declaratoria del diritto di accesso agli atti richiesti inerenti la procedura concorsuale indetta dall’Assessorato Regionale Autonomie Locali e della Funzione Pubblica e del Personale per la copertura di n. 22 unità di personale a tempo pieno e indeterminato per il ricambio generazionale nell’Amministrazione regionale, profilo Funzionario Amministrativo (RAF-AMM) categoria professionale “D” posizione economica D1.
Nel dettaglio, il giovane agrigentino lamentava l’eventuale erronea valutazione nell’attribuzione del punteggio nella graduatoria finale e per questo presentava formale richiesta di accesso agli atti al fine di conoscere l’esatta determinazione delle valutazioni dei candidati che lo precedevano in graduatoria.

A tale richiesta, Formez PA trasmetteva una parziale, lacunosa ed incompleta documentazione che non permetteva al candidato di conoscere l’esatta valutazione dei candidati in graduatoria; nonostante la richiesta di acceso agli atti ed il successivo sollecito, le Amministrazioni intimate continuavano a rimanere inerti.

Il giovane agrigentino decideva così di proporre ricorso amministrativo. In particolare, gli Avvocati Caponnetto, Schembri e Scopelliti deducevano l’illegittimità della mancata ostensione della documentazione richiesta in violazione degli artt. 22 e 25 della L. 241/1990.

Ed infatti, l’art. 22 della legge n. 241/1990, riconosce il diritto di accesso a tutti i soggetti che abbiano un “interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso”; dunque, grazie all’istituto dell’accesso documentale, l’Ordinamento consente agli interessati di richiedere l’ostensione dei documenti in possesso delle pubbliche amministrazioni, ogniqualvolta le informazioni in essi contenute costituiscano, anche solo in astratto, un mezzo utile per la tutela dell’interesse giuridicamente rilevante che sorregge l’iniziativa ostensiva.

Il TAR Sicilia-Palermo con sentenza pubblicata il 28/08/2023 ha accolto così il ricorso e per l’effetto ha ordinato alle resistenti Amministrazioni di consentire l’accesso ai documenti non ostesi, nei termini di trenta giorni dalla comunicazione.