Il bosco da oltre dieci anni era divenuto il luogo in cui venivano realizzati dall’associazione i laboratori didattici per le scolaresche e i turisti, tesi a promuovere il territorio che ricade nelle aree Sic che costituiscono la Rete Natura 2000 nell’Agrigentino.
L’incendio ha incenerito tutti gli alberi della fascia esterna del bosco e lo scempio in tutta la sua tristezza può essere scorto proprio dal lato del mare; il verde degli alberi che conferiva quel caratteristico colore verde smeraldo alle acque è andato disperso a causa della malevolenza dell’uomo nei confronti della natura.
Da quell’episodio l’associazione, che proprio nel bosco ha allestito un’oasi ed un centro di educazione ambientale, ha cercato ostinatamente di trovare un modo per ridare dignità al bosco e ridestarlo da quel letargo di morte che emergeva trovandovisi dentro.
L’occasione giunge con il progetto di Marevivo “Open Beach”, promosso nell’ambito del PAC Giovani No-Profit del Dipartimento della Gioventu della Presidenza del Consiglio dei Ministri e finalizzato alla valorizzazione dei beni demaniali, al quale si è aggiunto un sostegno della ditta di gestione rifiuti Catanzaro e il patrocinio dei comuni limitrofi.
Le risorse sono state utili per organizzare un concorso artistico “Marine Litter Art” al quale hanno partecipato venti artisti specializzati in vari ambiti creativi, giunti dalla Sicilia ed anche da tutta Italia, alcuni affermati ed altri emergenti che si sono voluti confrontare con la Trash Art, cioè l’arte che si realizza, utilizzando solo materiali di rifiuto.
“Un togliere e un ritornare” – affermano Il presidente di Marevivo Sicilia Fabio Galluzzo e il direttore Mariella Gattuso – che si concretizza con l’estro e la capacità d’interpretazione di questi artisti che con sensibilità ed estro si sono ritrovati per una settimana a lavorare in mezzo al bosco, assistiti dai volontari di Marevivo che hanno strutturato delle “officine” a cielo aperto, dove il rumore dei trapani, delle levigatrici si è fuso con quello delle cicale e del vento.
Il bosco è stato anche il luogo dove gli artisti hanno dichiarato guerra alla morte delle “cose”, ridando loro una nuova vita, trasformando “il brutto e l’inutile” in bello e utile.
Pesci preistorici, sagome umane, tartarughe marine, meduse contaminati da ferro, polistirolo, plastica, smalti, ma anche alberi ripuliti dal carbone e lucidati, uomini lignei che guardano al mare, pesci volanti come frutti che scendono dai rami senza vita, questo il percorso visivo della mostra, che sarà possibile visitare per le installazioni permanenti, tutti i giorni accedendo dall’ingresso pedonale libero della pista forestale che congiunge le spiagge di Eraclea Minoa e Bovo Marina.
Proclamati vincitori gli artisti romani Corrado Veneziano e Paola Ricci per la sezione “Marine Litter” con l’opera denominata “Il mare li rigetta odiandoli”, una evocazione del pensiero filosofico di Empedocle nel poema Καθαρμοι (Purificazioni) che vede gli esseri viventi come parti costitutive dello “Sfero di Amore” che divengono dèmoni ed erranti nel cosmo. Vincitrice della sezione “Bosco bruciato” con l’opera “La danza delle Meduse” Stefania Verderosa che ha realizzato delle fantastiche installazioni pendenti dagli alberi raffiguranti delle creature marine e delle giostre costruite con materiali di rifiuto.
Premio speciale assegnato all’opera dal titolo “Casa” del giovane scultore romano Andrea Gandini che ha modellato un tronco bruciato in un piccolo migrante che volge lo sguardo a sud e alla sua Africa; premio conferito dalla giuria presieduta dal Direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Agrigento, professore Alfredo Prado, che nell’esprimere il grande apprezzamento per l’iniziativa dalla quale emerge un forte senso di rispetto per l’ambiente e per l’arte nella sua funzione di sensibilizzazione e denuncia, ha deciso di finanziare anche la produzione di un catalogo delle opere realizzate e ospitare la mostra nella sede dell’accademia.
Oggi il bosco ha riacquistato parte della sua dignità, molti degli alberi curati e leniti dalle ferite delle fiamme si mostrano arricchiti di una nuova bellezza artistica che esprime il messaggio della difesa dell’ambiente naturale, dell’uso equilibrato delle risorse e dell’impegno generale al riutilizzo dei materiali di rifiuto.
Marevivo conta di organizzare una seconda edizione del concorso per consentire un ulteriore intervento nell’area boschiva, al fine d’implementare e animare con nuove opere il percorso artistico.
Tra gli altri artisti concorrenti Giampiero Di Napoli scultore palermitano, Carlo Alberto Sain artista fiorentino esperto d’installazioni pittoriche, il siciliano Salvatore Li Gotti giovane scultore del legno e della pietra di Barrafranca, Stefano Faccini di Pescara anch’esso scultore della pietra e che nel concorso si è cimentato nella lavorazione del legno e del ferro, Lidia Ciccone, Nicola Antonelli, Carolina Lombardi, Claudia Lasenna, Claudia Villani, Nicola Spanò, e i giovani Antonia Muscarnera, Fabrizia Capostagno, Chiara Granata, Martina Amedei, Matteo Guiotto e Davide Calafato.