Comune di Canicattì, personale ridotto al minimo: scatta lo stato di agitazione
Personale sottodimensionato per garantire servizi ai cittadini, Cisl Fp, Fp Cgil e Uilfpl proclamano lo stato di agitazione al Comune di Canicattì.
La decisione è stata presa dai lavoratori al termine di una partecipata assemblea che è solo una tappa del percorso già avviato nei mesi scorsi con un sit in dei dipendenti part time.
La situazione al Comune è infatti ormai molto grave: a fronte di una dotazione organica prevista di 232 unità a full time, sono attualmente in servizio circa 150 unità, di cui 101 sono a tempo parziale a 21 ore settimanale, determinando quindi una consistenza di personale effettiva di circa 110 unità dislocate in 5 edifici diversi ognuno dei quali con esigenze specifiche di garanzia di servizio agli utenti”.
“Questi numeri oggettivi e non contestabili – dicono i segretari Salvatore Parello, Enzo Iacono e Luigi Danile – stanno determinando gravi disservizi per la cittadinanza che si riverberano sulla serenità lavorativa di ogni lavoratore anche in relazioni alle eventuali responsabilità a cui possono essere esposti. A questo si aggiungono i ritardi relativi alla definizione del sistema di valutazione del personale che rende di fatto non esigibile una parte di produttività e di progressione di carriera”.
Per questo è stato richiesto alla Prefettura di indire un tavolo di conciliazione per ottenere l’adeguamento orario dei contratti a tempo parziale e ottenere specifici impegni da parte dell’amministrazione comunale attraverso un piano di razionalizzazione delle spese.
Se così non sarà le organizzazioni sindacali inaspriranno le forme di protesta.