Dopo che la legge di bilancio 2022 ha prorogato lo sconto in fattura e la cessione del credito fino al 31 dicembre 2025, sembrava che la situazione per il comparto edile si stesse avviando verso una stabile ripresa.
Un bonus, quello del 110%, che vede ambiente, famiglie e Stato vincenti, senza tralasciare il positivo impatto sull’occupazione.
Ma le positive ricadute del bonus rischiano di essere vanificate dal caro carburante e dall’aumento del costo di energia e materie prime. <<È indubbio che le difficoltà riscontrate dal comparto in questo periodo sono molto pesanti – denuncia Davide Morreale, Presidente di Federcomated Confcommercio Agrigento – e siamo convinti che con la proroga, i nostri commercianti sono meno preoccupati, rispetto a qualche settimana fa quando si palesava il rischio di un blocco totale.
Purtroppo la stabilità lavorativa ed economica oggi viene messa nuovamente a dura prova dal caro-carburanti, gas ed energia, che rendono difficilissima la prosecuzione lavorativa. A tal riguardo servono urgenti e concrete misure di sostegno utili a calmierare i prezzi del carburante e delle utenze, altrimenti la sopravvivenza dell’intero settore tornerà in serio pericolo>>.
Così come del resto dichiarato dal Presidente Nazionale di Confcommercio, per il quale serve <<ridurre il più possibile il peso degli oneri generali di sistema, Iva e accise, che tra l’altro sono le più alte d’Europa>>, perché si rischia di vanificare l’effetto di investimenti statali che si attendevano da anni, e se si dovesse bloccare tutto, sarebbe il punto di non ritorno.
“Questo grido di allarme, raccolto da Confcommercio – conclude Monreale – registra la preoccupazione di un intero comparto economico che ha sempre rappresentato il volano per l’intero sistema economico. L’auspicio è che venga raccolto da chi ha responsabilità di governo a tutti i livelli, perché mai come adesso, se si blocca l’edilizia, si blocca l’Italia”.