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Commemorazione del Bombardamento su Agrigento (1943/2024): 81 anni dopo un ricordo intenso e partecipato

La città di Agrigento ha ospitato una solenne cerimonia per commemorare l’81º anniversario del bombardamento che colpì la città nel 1943 durante la seconda guerra mondiale. L’evento, organizzato dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) sezione provinciale di Agrigento, si è svolto presso Le Fabbriche, in Via San Francesco, alla presenza di numerose autorità e cittadini.
La cerimonia ha avuto inizio con la deposizione di una corona di alloro in memoria delle vittime civili presso la Chiesa Immacolata. Questo momento di raccoglimento ha visto la partecipazione di molte autorità, tra cui il rappresentante del prefetto Filippo Romano, il sindaco Francesco Miccichè, il presidente della sezione provinciale ANVCG di Agrigento, Giuseppe Scimè, l’assessore Carmelo Cantone, il direttore de Le Fabbriche Beniamino Biondi e lo storico Paolo Cilona.

Subito dopo, la manifestazione si è spostata presso Le Fabbriche, dove si è tenuto un partecipato seminario che ha approfondito il tragico evento del 1943 e il suo impatto sulla comunità agrigentina. La giornalista Giovanna Neri ha introdotto e coordinato gli interventi dei relatori, che hanno offerto una prospettiva unica e commovente sulle vicende storiche e le loro ripercussioni sul presente. Ai lavori insieme al presidente della sezione provinciale ANVCG di Agrigento, Giuseppe Scimè, al direttore de Le Fabbriche Beniamino Biondi e allo storico Paolo Cilona, sono intervenuti il presidente dell’Associazione Bersaglieri Andrea De Castro e il socio Salvatore Fucà, il rappresentante dell’Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche (ANIOC) Salvatore Vella e il presidente dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia (UNUCI) Carmelo Fenech. Un saluto è stato portato anche dal sindaco di Agrigento Francesco Miccichè e dal vice sindaco di Palma di Montechiaro, Antonella Lo Vasco. Ha concluso il dibattito il rappresentante del Prefetto, Gaetano Miccichè.

Particolarmente significative ed emozionanti sono state le testimonianze di Bernardo Barone e Giuseppe Gallo Cassarino, i cui nonni morirono proprio a causa dei bombardamenti del 1943.

Nel corso del suo intervento il presidente Scimè ha dichiarato: “Oggi non è solo il giorno del ricordo, ma è il giorno di chi ha subito gli effetti della guerra, di chi dice basta ai conflitti che portano solo lutti e mutilazioni fra i civili. Siamo qui non solo a testimoniare quanto avvenuto 81 anni fa, ma ci siamo per sostenere con il nostro impegno che con la forza delle idee si possono piegare gli ordigni bellici. Questa è la nostra vera scommessa su cui pienamente crediamo. Lo facciamo attraverso i laboratori scolastici che promuoviamo, attraverso la giornata nazionale, il nostro impegno ha ricevuto nel tempo plauso e riconoscimento legislativo: basti pensare alla equiparazione delle pensioni dei civili colpiti nelle proprie carni, rispetto ai militari colpiti in battaglia, laddove appunto il Parlamento ne ha riconosciuto pari dignità. Oggi nel mondo non vi è solo il conflitto in Ucraina o in Palestina, in questo momento ci sono oltre 31 conflitti nel mondo e quelli sempre più colpiti sono i civili, e quando tutto questo sarà finito – speriamo al più presto – dovremo fare i conti con le ricostruzioni, con le bombe inesplose che continueranno a mietere vittime e mutilati. La guerra non produce nulla di buono, mettiamo da parte l’egoismo e promuoviamo sentimenti di pace e di solidarietà”.