Cna: un agrigentino nel Cda del Caf nazionale
Un agrigentino, per la prima volta, all’interno del Cda del Caf nazionale. Si tratta di Mimmo Randisi, riberese, presidente provinciale della Cna di Agrigento. E’ entrato a far parte dell’organismo del patronato, composto da sette componenti, provenienti da varie parti d’Italia.
“Non nascondo la soddisfazione per essere stato investito di questo prestigioso incarico – osserva Randisi – è senz’altro un importante riconoscimento che va al Caf di Agrigento che risulta essere secondo in Sicilia per quantità e qualità di servizi offerti e primo addirittura nel Paese per attività di convenzione. Per avere saputo instaurare un proficuo e solido rapporto di collaborazione con i consulenti, condizione che ci permette di essere più presenti nel territorio e vicini alle persone nell’espletamento dei loro adempimenti quotidiani. E se questi ambiziosi traguardi oggi sono una realtà, così come è diventata concreta la mia presenza a Roma, il merito – aggiunge Randisi – è merito anche e soprattutto di quanti ogni giorno con sacrificio e spirito di abnegazione si adoperano con competenza e professionalità, all’interno dei nostri uffici, per assicurare un servizio puntuale ed efficiente nel rispetto delle legittime richieste dell’utente. E c’è di più, questo nostro sforzo assume un significato ancora più rilevante e dirompente – spiega ancora Randisi – se si tiene conto che il Caf di Agrigento non è paragonabile, per dimensioni di organico e struttura, a quelli di altre città italiane che dispongono di una organizzazione decisamente più ampia e potenzialmente più competitiva. Ma noi evidentemente riusciamo a colmare questo oggettivo vuoto – conclude con orgoglio Mimmo Randisi – con una maggiore fatica, con un supplemento di impegno e con dinamiche di intervento strategiche e mirate. E alla fine i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
Apprezzamento, per il ruolo ricoperto da Randisi, esprime l’intera Cna della provincia di Agrigento, consapevole che la sua presenza ai vertici nazionali del Caf potrà dare ulteriore incisività all’attività svolta dal patronato anche nelle periferie.