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Cimino (OdA): “Finalmente, il 22 febbraio prossimo, la comunità agrigentina potrà riappropriarsi della sua Cattedrale”

Calogero Giglia e Alfonso Cimino

“I lavori di consolidamento hanno acconsentito la messa in sicurezza della Cattedrale, attraverso funi di acciaio è stata incatenata aumentandone la capacità di resistere ai movimenti sismici secondo la normativa vigente, garantendone la sicurezza interna, dandone la possibilità di ritornare al suo antico splendore”.

Così afferma l’architetto Calogero Giglia, consigliere dell’Ordine degli architetti di Agrigento e delegato al dipartimento Cultura architettonica, Beni culturali ed ecclesiastici, che prosegue “I lavori di consolidamento sono stati finanziati con fondi dell’Arcidiocesi-Cei e della Regione siciliana. Occorre precisare che i lavori eseguiti sono propedeutici a quelli che dovranno essere effettuati sul fragile pendio, il cui progetto è stato appena appaltato”.

Era il 13 luglio del 2017 quando, insediato il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Architetti, il neopresidente Alfonso Cimino volgeva il suo primo pensiero alla Cattedrale di Agrigento affermando che “una comunità priva della sua Cattedrale è priva di una guida spirituale e sociale. La cattedrale rappresenta per un territorio il luogo di riconoscimento di una comunità e non si può parlare di rilancio di un centro storico senza la propria cattedrale. Dopo circa 18 mesi – prosegue Cimino – apprendiamo che, finalmente, il 22 febbraio la comunità agrigentina potrà riappropriarsi del suo bene monumentale simbolo di un riscatto sociale che questo territorio e gli agrigentini meritano di avere”.

In questi mesi l’Ordine degli architetti è stato sempre al fianco dell’arcidiocesi di Agrigento anche attraverso la collaborazione su progetti che interessano e stimolano la collettività come il progetto EducAgrigento, svolto nelle scuole agrigentine stimolando le nuove generazioni alla conoscenza della propria città. “Attraverso EducAgrigento abbiamo richiesto, e chiediamo ancora – prosegue Alfonso Cimino – che la via Duomo venga trasformata in zona a traffico limitato, poiché è la strada di accesso alla nostra Cattedrale al pari delle altre strade di accesso alle cattedrali della maggior parte delle grandi città italiane consentendo, anche, l’avvio di uno studio per la realizzazione di parcheggi limitrofi. Siamo ben lieti oggi di essere al fianco dell’Arcidiocesi di Agrigento e del nostro cardinale Francesco Montenegro per la riapertura della Cattedrale – conclude Cimino – e siamo ben lieti di ammettere come l’impegno profuso del nostro Cardinale, insieme all’Ufficio dei Beni ecclesiastici diretto da don Giuseppe Pontillo, ci consenta oggi di riaprire e di riavere la Cattedrale degli agrigentini”.

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