Questo, in sintesi, il senso del momento di confronto svoltosi questa mattina, venerdì 11 settembre, fra i sindaci dell’area interessata ed i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. In attesa dei provvedimenti che, lungo l’asse Sicilia-Roma, sono in corso di definizione fra l’Assessorato regionale alla Sanità ed il Ministero della Salute (com’è noto l’assessore Baldo Guicciardi ha reiterato al ministro Beatrice Lorenzin la richiesta di slittamento della chiusura dei punti nascita di Santo Stefano di Quisquina e di Licata) l’incontro è stato l’occasione per discutere di un ventaglio di strategie da porre in essere per far fronte ad ogni evenienza ed assicurare la sicurezza e la salute dei cittadini. Presenti il direttore generale e quello sanitario dell’Asp di Agrigento, rispettivamente Salvatore Lucio Ficarra e Silvio Lo Bosco, il sindaco di Santo Stefano di Quisquina, Francesco Cacciatore, il primo cittadino di San Biagio, Santo Sabella, e quello di Cianciana, Santo Alfano, accompagnato dal consigliere Felice Milioto. Per il Comune di Bivona è intervenuto il vice-sindaco Milko Cinà mentre il Comune di Alessandria della Rocca è stato rappresentato dall’assessore al bilancio Leonardo Gandolfo. Nel corso dell’incontro il direttore Ficarra, in attesa degli imminenti riscontri, ha evidenziato le comuni attenzioni non solo, ovviamente, per il punto nascite della clinica “Attardi” di Santo Stefano ma anche per quello esistente presso l’ospedale “san Giacomo d’Altopasso” di Licata.