“Caso” Ignazio Cutrò: presentata interrogazione parlamentare
“Ignazio Cutrò, imprenditore siciliano, si è ribellato alla mafia e alle sue logiche, oggi è testimone di giustizia; è compito dello Stato intervenire in aiuto di chi rimane isolato da una comunità ed impossibilitato a reinserirsi nell’ambito lavorativo a pieno titolo, soprattutto per chi sceglie di stare dalla parte della legalità denunciando e testimoniando contro la criminalità organizzata” – queste le affermazioni di Filippo Perconti, portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle e componente della commissione attività produttive.
“Ho presentato un’interrogazione parlamentare per fornire risposte ai testimoni che, da tanti anni, chiedono maggiore protezione e tutela, con fatti concreti su sicurezza e lavoro – prosegue il deputato – è inaccettabile che a causa di ritardi burocratici e limiti del sistema, Cutrò abbia ricevuto una cartella esattoriale da oltre 39 mila euro, da pagare entro 30 giorni: soldi richiesti da Inps, Inail e Agenzie dell’Entrate che dovevano essere bloccati per legge dalla prefettura, visto che il debitore è un testimone di giustizia”.
“Dobbiamo continuare a focalizzare l’attenzione su questa annosa vicenda, è necessario individuare nuove modalità di sostegno ed agevolazioni di tipo fiscale, a favore degli imprenditori che, come Cutrò, decidano di rimanere nella località di origine dopo le denunce” – conclude Perconti.