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Caso “Diciotti”, Alemanno formalizza esposto-denuncia contro il pm Patronaggio

Alemanno e Patronaggio

Abbiamo riflettuto a lungo prima di prendere questa iniziativa ma poi, quando abbiamo appreso che nuove ipotesi di reato erano state aggiunte ai danni di Salvini e del suo capo di gabinetto, abbiamo rotto gli indugi e abbiamo deciso di muoverci“. 

Sono le parole dell’ex Sindaco di Roma e leader del Movimento Nazionale per la Sovranità Gianni Alemanno che ha formalizzato l’esposto-denuncia contro il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio dopo le oramai note vicende scaturite dal caso della nave “Diciotti” della Guardia Costiera con a bordo oltre 140 migranti.

Alemanno, insieme al coordinatore romano del Movimento, l’avvocato Giorgio Ciardi, ha infatti depositato ieri mattina presso gli uffici della procura della Republica di Roma l’esposto-denuncia nei confronti del pm Patronaggio a seguito del procedimento giudiziario da quest’ultimo aperto nei confronti del Ministro degli Interni, Matteo Salvini, accusato insieme al capo di gabinetto del Viminale di sequestro di persona, sequestro di persona a scopo di coazione, arresto illegale, abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio.

Non vogliamo aprire un conflitto con la magistratura – sottolinea Alemanno –, tanto è vero che ci siamo rivolti proprio alla giustizia, affinché sia essa a valutare il comportamento di Patronaggio“.

L’esposto-denuncia, che verrà inviato per competenza alla Procura di Caltanissetta, ipotizza i presunti reati previsti dagli artt. 294 c.p. (Attentati contro i diritti politici del cittadino), 338 c.p. (Violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti), 347 c.p. (Usurpazione di funzioni pubbliche) e 326 c.p. (Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio), in relazione all’art. 329 c.p.p. (Obbligo del segreto).

Secondo la tesi degli esponenti politici che hanno presentato l’esposto, il pm Patronaggio – sulla base di un’indagini dalle basi molto discutibili – avrebbe cercato di impedire al ministro Salvini di svolgere le proprie funzioni e di adempiere al mandato elettorale e parlamentare ricevuto. Secondo Alemanno “noi vogliamo difendere i nostri diritti come elettori e avere rispettato un preciso mandato elettorale: quello di bloccare i flussi migratori. Matteo Salvini ha promesso questo in campagna elettorale, il contratto di governo lo ha sancito in Parlamento nel momento in cui è stata data la fiducia al governo Conte; noi vogliamo che questi impegni vengano mantenuti“.

Intanto, come si ricorderà, gli atti dell’inchiesta aperta dalla procura di Agrigento sono stati trasferiti ai pm di Palermo per la successiva trasmissione al Tribunale dei Ministri.

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