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Casa di Comunità attiva ad Agrigento: è anche la prima in Sicilia ad avvalersi del servizio dei medici di medicina generale

La Casa di Comunità di Agrigento, già attiva dallo scorso mese di gennaio presso i locali dell’ex presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” in via Giovanni XXIII, è la prima struttura in Sicilia, in ordine di tempo, a potersi avvalere di un accordo attuativo che prevede, da subito e in via sperimentale, la presenza e l’apporto professionale dei medici di medicina generale all’interno della struttura. Secondo quanto messo nero su bianco dal direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Giuseppe Capodieci, e dal segretario provinciale FIMMG, Vincenzo Carità, presso la Casa di Comunità gestita dal Distretto sanitario di Agrigento i medici di base, appartenenti all’Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) di Agrigento, presteranno servizio tutti i giorni feriali dalle ore 8.00 alle 20.00, con turnazioni di sei ore, assicurando, su base volontaria, il proprio apporto all’efficienza della struttura che, nel suo funzionamento complessivo, è aperta all’assistenza ventiquattr’ore su ventiquattro per sette giorni su sette. La sottoscrizione dell’accordo, nelle more della formalizzazione dell’accordo integrativo regionale, anticipa i tempi di realizzazione del modello operativo previsto dal decreto interministeriale 77 del 23 maggio 2022 e contribuisce a dare consistenza alla riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La Casa di Comunità rappresenta il primo punto di contatto tra il cittadino ed il sistema sanitario pubblico. Comprende un punto di accoglienza ed orientamento e si pone come il luogo nel quale ciascun utente, specie se soggetto fragile o paziente cronico, può trovare risposte adeguate alle sue esigenze sanitarie e sociosanitarie. Al suo interno coesistono diverse aree fra cui il punto unico d’accesso, con servizi amministrativi ed un sistema di prenotazione collegato al CUP aziendale, l’assistenza primaria, prestata dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta con l’ausilio dei servizi infermieristici, la continuità assistenziale, ovvero i servizi di guardia medica, la specialistica ambulatoriale e diagnostica di base, l’ambito della prevenzione, il collegamento con le Centrali operative territoriali nella gestione dei pazienti dimessi da ricovero e i servizi sociali in stretta connessione con le comunità di riferimento.
“Siamo certi – dichiara il direttore generale ASP, Giuseppe Capodieci – che il nuovo modello integrato, grazie anche al prezioso apporto dei medici di medicina generale, possa offrire risposte immediate e più aderenti al bisogno di salute dei cittadini e, al contempo, contribuire a realizzare una vera continuità tra ospedale e territorio decongestionando i pronto soccorso degli ospedali da tutti quegli accessi impropri che possono invece essere adeguatamente gestiti nell’ambito delle Case di comunità”. Soddisfazione per il valore della collaborazione sancita con la sottoscrizione dell’accordo è stata espressa anche dal segretario provinciale FIMG, Vincenzo Carità: “per quanto la presenza dei medici di medicina generale all’interno della struttura si realizzi su scelta volontaria e non rappresenti il passaggio alle dipendenze dall’ASP, siamo convinti che l’apporto dei nostri professionisti sia di centrale importanza per raggiungere gli importanti obiettivi di salute e assistenza auspicati dalla riforma dell’assistenza territoriale e siamo lieti di contribuire con il massimo impegno”. Alla sottoscrizione dell’accordo, tenutasi presso la Cittadella della Salute di Agrigento, erano presenti anche il direttore del Dipartimento cure primarie ASP, Ercole Marchica, ed il vicesegretario provinciale FIMMG di Agrigento, Giovanni Calcaro.