“Il lavoro portato avanti dal 25 gennaio scorso ad oggi dal Cartello Sociale della provincia di Agrigento assieme ai sindaci del territorio, sotto la guida attenta dei prefetti, prima Caputo e poi Cocciufa, in costante contatto con il vice ministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri e ai responsabili di Anas, ha sempre avuto come bussola quella di ridare al territorio quanto finora gli era stato negato rendendolo sempre più emarginato dal punto i vista dei collegamenti viari e non solo”.
Lo scrive in una nota il Cartello Sociale della provincia di Agrigento composto dall’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi e dalle Segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil.
“Un lavoro teso a risarcire la provincia di Agrigento dalle conseguenze di un lungo periodo di disattenzione che fa registrare la mancanza di un solo km di autostrada, collegamenti ferroviari obsoleti, porti non adeguati a consentire di sfruttare le potenzialità del territorio per non parlare di un aeroporto che con grande pervicacia si è voluto impedire di realizzare, nonostante tante promesse. Il percorso individuato dal cartello Sociale e dai sindaci si è subito rivelato molto produttivo grazie all’impegno del vice ministro Cancelleri che tante volte è stato presente non solo negli incontri che si sono svolti nel palazzo del Governo ma anche sui cantieri per imprimere una svolta ai lavori in corso e per velocizzarne le procedure. Nonostante i suoi impegni a livello nazionale, l’on. Cancelleri ha sempre trovato il tempo per rispondere alle sollecitazioni che gli vengono rivolte mostrandosi sempre disponibile al confronto e anche ad accettare quelle rimostranze che si riferiscono a mancanze non attribuibili alla sua persona, lo stesso tempo, anche se in misura ridotta non è stato trovato dall’assessore regionale alle Infrastrutture. In questo senso rammarica non poco leggere che i tavoli di lavoro, supportati sempre dalla qualificata presenza non solo dei rappresentanti delle istituzioni ma anche dei tecnici responsabili, vengono considerati inutili o solo un palcoscenico per delle semplici passerelle. Il rammarico si fa ancora più pesante se proviene da una istituzione altamente rappresentativa dell’intera Isola, come è la Regione Siciliana, che in questo modo ha continuato a privare la nostra provincia non solo della sua attenzione ma anche della presenza dei suoi rappresentanti ad un vertice al quale avrebbe potuto dare un contributo importante. Pur isolata dalla marginalità infrastrutturale, fino a prova contraria il territorio agrigentino fa ancora parte della Regione e non merita di essere ulteriormente mortificato per cui si ritiene che le dichiarazioni rilasciate dall’assessore Falcone siano da attribuire ad una distratta valutazione. Non vogliamo pensare che da parte del Governo regionale non ci sia la reale volontà di fare la propria parte affinché la provincia di Agrigento possa uscire al più presto dal suo isolamento per recuperare quel gap infrastrutturale che la divide anche dalle altre aree della stessa Isola”.