Carmelo Sciortino dal presepe al murales arabesco dai vivaci colori
Carmelo Sciortino, l’artista aragonese noto per i suoi presepi monumentali, stupisce ancora una volta e dipinge, nella porta del garage della sua abitazione, in via Nazareno, ad Aragona(AG), un dipinto raffigurante due Teste di Moro , espressione massima dell’arte della ceramica siciliana.
La storia delle teste di moro è nota: si racconta, infatti, che intorno all’anno 1100, periodo della dominazione araba in Sicilia, alla Kalsa, antico quartiere della città di Palermo, vivesse una bellissima fanciulla. La ragazza trascorreva le sue giornate quasi esclusivamente in casa, dedicandosi alla cura delle piante che ornavano il suo balcone. Un giorno, passando per la Kalsa, un giovane moro vide la bella ragazza intenta ad annaffiare i suoi fiori, e subito se ne innamorò. Decise di volerla tutta per se e, senza indugio, entrò in casa della ragazza per dichiararle il suo amore.
La fanciulla, colpita da quell’ardito e intenso sentimento, ricambiò l’amore del giovane, ma quando seppe che questi l’avrebbe presto lasciata per tornare nelle sue terre in Oriente, dove l’attendevano moglie e i figli, approfittò della notte e lo uccise mentre giaceva addormentato.
Il resto della storia ,poi, diventa leggenda e giunge fino ai giorni nostri attraverso quella che è considerata l’espressione più autentica dell’arte della ceramica siciliana: le teste di Moro.
Nella sua opera Carmelo Sciortino dimostra di avere raggiunto una certa maturità artistica che esprime molto bene nel gusto cromatico e nella proporzione del disegno: “Ho 24 anni e studio lingue( specialistica), per insegnare italiano agli stranieri – ci racconta Carmelo – la passione per il disegno e l’arte in generale l’ho da bambino ed è un dono che ho coltivato nel corso della mia vita, naturalmente da autodidatta e senza aver frequentato corsi di pittura. Il disegno rappresenta le teste di Moro che è simbolo della sicilianità e della fierezza e pericolosità della donna siciliana, la quale non vuole essere tradita e presa in giro”, ha concluso Carmelo Scirotino.
Luigi Mula