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Canicattì, operaio muore schiacciato da un muletto: si indaga

Ambulanza

Un operaio di 21 anni di una azienda di Canicattì è deceduto dopo essere rimasto schiacciato da un muletto – probabilmente nel corso di una manovra – mentre si trovava a lavoro.

Ancora da chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto avvenuto in all’interno di una azienda che si occupa di manufatti in calcestruzzo. Scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti gli uomini dei Vigili del Fuoco di Agrigento e Canicattì ed i Carabinieri della locale Compagnia. Sul posato anche i medici del 118 che hanno chiesto l’intervento dell’elisoccorso. Purtroppo per il giovane operaio non c’è stato nulla da fare se non constatare il decesso.

La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per accertare la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità. L’indagine è per omicidio colposo. Ad indagare sono i militari dell’Arma dei Carabinieri. L’area sarebbe già stata sottoposta a sequestro.

La FILLEA-CGIL, pur non conoscendo l’esatta dinamica dell’incidente – in una nota – non può che denunciare la necessità di maggiori controlli soprattutto per quanto riguarda la verifica della formazione che per l’edilizia obbliga le imprese edili di avviare i lavoratori neoassunti a un corso di formazione della durata di due giornate (16 ore complessive). L’obbligo esiste per coloro che sono privi di pregressa esperienza nel settore edile e Il mancato rispetto di questo adempimento comporta pesanti sanzioni per il datore di lavoro.
La FILLEA-CGIL da sempre e quotidianamente hanno sempre urlato , che il lavoro deve servire a vivere e non a morire. Le morti sul lavoro soprattutto quello edile, hanno raggiunto record preoccupanti e l’auspicio della FILLEA-CGIL è che queste tragedie facciano da sprone per l’innalzamento del livello di attenzione da parte della politica verso i problemi che attanagliano tutto il mondo del lavoro al fine di evitare queste morti assurde umanamente inaccettabili.

Nell’ultimo decennio il tema sicurezza è diventato l’ordine del giorno di convegni, incontri istituzionali e manifestazioni, e si sono sprecate tante parole al vento, lo dicono i dati e La strage nei cantieri che non si ferma. Si continua a morire sui luoghi di lavoro in maniera disarmante.
Non servono altri studi sulle prevenzioni o altri articoli, bensì l’applicazione di tutte le norme che disciplinano la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ci vuole la formazione nelle scuole primarie, ma nel frattempo è necessario la collaborazione URGENTE di tutte le parti sociali per impedire che le liste di morti si allungano ancora, intensificando i controlli con il coinvolgimento dei tecnici dei CPT e chiunque possa essere nelle condizioni di poter vigliare che non vengano violate le norme sulla prevenzione e sicurezza. Non rendiamo vano anche questo ulteriore sangue, rendiamogli onore cercando di cambiare passo.
La Fillea-CGIL è presente ogni giorno nei cantieri edili, informando i lavoratori anche sulle attuali norme che consentono di poter lavorare in sicurezza, toccando con mano le insidie e raccogliendo testimonianze degne di rispetto tant’è che qualche giorno addietro anche ad Agrigento la FILLEA-CGIL ha scritto a tutti i Sindaci della provincia “…affinchè gli stessi si adoperino per emanare specifiche ordinanze che vietino lo svolgimento di tutte quelle attività esposte al rischio termico…”.
Poiché le elevate temperature, come è noto, possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore, aumentando il rischio di infortuni.
Per tali ragioni, nell’esercizio delle loro prerogative istituzionali, la FILLEA-CGIL li ha invitati – al fine di prevenire gravi pericoli che possano minacciare cittadini-lavoratori – a emettere ordinanze che in relazione alle previsioni meteo blocchino le attività del settore delle costruzioni nella fascia oraria ove si preveda, in relazione ai bollettini Sias della Protezione Civile, di superare le temperature stabilite dalla legge. La FILLEA nello stringersi commossa attorno alla famiglia, i colleghi e gli amici del giovane lavoratore tragicamente scomparso, confida nelle istituzioni affinchè la famiglia non venga abbandonata e la Magistratura faccia chiarezza sulla dinamica dell’incidente.

Sulla tragedia interviene anche la deputata del Partito Democratico Giovanna Iacono: “L’ennesimo incidente sul lavoro, l’ennesima morte, questa volta nella mia provincia. A Canicattì. Un giovanissimo operaio di soli 21 anni ha perso la vita perché travolto da un carrello elevatore che stava manovrando. In una provincia, la mia, in cui i giovani vanno via per cercare un futuro migliore è un dolore dover constatare che chi prova a restare debba morire di lavoro. In attesa che le autorità competenti chiariscano quanto avvenuto, non possiamo che continuare a chiedere che si faccia il possibile per evitare altre tragedie come questa. Solo nel primo trimestre del 2024 sono stati registrati già 191 decessi per incidenti sul lavoro. Un bollettino di morte, che purtroppo è destinato a crescere. Tante volte abbiamo chiesto al Governo nazionale di dare attenzione alla prevenzione, potenziando le attività di formazione e vigilanza. Tutte le istituzioni devono sentirsi coinvolte in una battaglia comune sui temi della salute e sicurezza sul lavoro. È evidente che è necessario capire cosa non va e cosa va cambiato nell’attuale normativa. Il mio impegno, come componente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla salute e la sicurezza sul lavoro, va in questa direzione. Ho depositato a febbraio una PdL che si propone di modificare il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, rispetto all’accreditamento dei soggetti che erogano la formazione a distanza dei lavoratori e, quindi, rispetto alla certezza dell’erogazione e dello svolgimento della formazione. Oggi la mia vicinanza e il mio cordoglio va alla famiglia e a tutta la comunità di Canicattì”.

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