Questo quanto ha dichiarato il professor Francesco Pira, sociologo e docente di comunicazione e giornalismo presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina dove è Coordinatore Didattico del Master in Social Media Manager, a margine della sua audizione ieri, mercoledì 12 febbraio 2020, presso la V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro dell’Assemblea Regionale Siciliana che sta lavorando al Disegno di Legge “Interventi per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo sul territorio della Regione Sicilia”, di cui è primo firmatario l’on. Franco De Domenico. La V Commissione, presieduta dall’on. Luca Sammartino e composta dai parlamentari Giovanni Di Caro, Antonio Catalfamo, Giovanni Bulla, Concetta Damante, Nunzio Di Paola, Emanuele Di Pasquale, Claudio Fava, Danilo Lo Giudice, Michele Mancuso, Carmelo Pullara e Roberta Schillaci ha ascoltato oltre il professor Pira il Presidente regionale del Coni on. Sergio D’Antoni e i dirigenti dell’Assessorato alla Formazione e Istruzione della Regione e i rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale.
“Gli attori sono tutti identificati – ha proseguito il sociologo Pira – e inseriti nel disegno di legge, anche se si rileva come vi sia la necessità di dare maggiore centralità alle azioni nei confronti dei genitori, anello debole, che necessitano di un accompagnamento strutturato e continuo con l’obiettivo di rivitalizzarne il ruolo in una fase storica che li vede spesso inadeguati, deboli, superficiali, tesi ad esercitare il proprio ruolo in una chiave iper protezionista fortemente deresponsabilizzante nei confronti di ragazzi che si mostrano in realtà molto poco autonomi e responsabili sebbene tecnologicamente integrati”.
Il professor Francesco Pira da anni ha iniziato una battaglia personale contro il bullismo ed il cyberbullismo. Sul tema ha svolto un’intensa attività di ricerca e ha svolto numerose conferenze in Italia e all’Estero, ma ha anche incontrato tantissimi studenti in varie regioni italiane. In convegni, corsi di formazioni per docenti e genitori, ha riaffermato l’idea che questa deriva può essere combattuta partendo dal basso. E’ stato uno dei componenti della V Commissione, l’onorevole Carmelo Pullara a chiedere di convocare il sociologo Pira per portare il suo contributo di esperienza in vista della stesura definitiva della legge. Lo stesso parlamentare Pullara è intervenuto nel corso dell’audizione per ribadire la necessità di un intervento urgente e concreto della Regione Siciliana attraverso questa legge.
E’ la prima volta che alla Regione Siciliana viene affrontato questo delicato argomento. “Bullismo e cyberbullismo- ha spiegato l’on De Domenico primo firmatario del disegno di legge – sono fenomeni che anche da noi, come nel resto del nostro Paese, assumono toni sempre più preoccupanti e tali da rappresentare una vera e propria emergenza sociale”.
Solo nelle provincie di Catania, Messina, Siracusa e Ragusa nel 2017 sono stati 50 i casi di pedopornografia trattati, con l’arresto di 6 persone, la denuncia di altre 46, di cui 15 per adescamento. Alcune indagini sono state avviate a seguito delle segnalazioni dei genitori, come l’operazione 12 Apostoli . Gli spazi web monitorati sono stati 2.695, quelli oscurati 17.Vittime 2 adolescenti su 3
“Il mio impegno parlamentare- prosegue De Domenico- mi ha indotto a provare ad erigere un argine, attenzionando legislativamente tale preoccupante fenomeno che non conosce fasce sociali, economiche e culturali. Si muove trasversalmente in tutti i livelli della società, riverberando nelle giovani vittime conseguenze devastanti a livello emotivo, comportamentale e sociale. E’ dunque fondamentale che la politica intervenga in tempi rapidi con azioni di prevenzione e di contrasto sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo”
Il disegno di legge intende affrontare l’emergenza del fenomeno a tutto campo: bullismo telematico, diffusione online, attraverso internet, chat-room, blog o forum, di immagini, registrazioni e quanto altro abbia lo scopo di offendere l’onore e la reputazione della vittima. Il ddl si articola in tre punti fondamentali: prevenzione, attraverso il coinvolgimento di scuole, famiglie e ragazzi coinvolti nel fenomeno; educazione all’uso dei social sia per i ragazzi che per le famiglie; assistenza alle vittime da parte di esperti.