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Botti di Capodanno, LAV Sciacca: “Un vero e proprio bollettino di guerra per gli animali e gli esseri umani, il divieto è urgente!”

Anche a Sciacca, come in molte altre città italiane, la tradizione dei botti di Capodanno continua a scatenare polemiche e preoccupazioni, soprattutto per i danni irreparabili che causano agli animali, agli esseri umani e all’ambiente.

La LAV di Sciacca denuncia con forza che l’impatto devastante dei fuochi d’artificio non può più essere ignorato e che è ormai urgente un intervento concreto da parte delle istituzioni, a livello locale e nazionale.

Quest’anno, purtroppo, si sono verificati episodi gravi nella nostra città.

La notizia di un trentenne che ha perso un occhio a causa dello scoppio di un petardo, un episodio che ci rammarica e ci rattrista ma che evidenza ancora di più la pericolosità dell’ utilizzo dei botti.

Thomas, un gatto di proprietà è morto nella sua cuccetta presumibilmente per infarto a causa dei botti dopo la mezzanotte. Inoltre, Timpa, una cagnolina, terrorizzata dal suono di un petardo, si è gettata dalle braccia del suo padrone oltre la recinzione delle Terme, rischiando di precipitare in un dirupo. Fortunatamente, é atterrata sulla parte sicura e i vigili del fuoco sono riusciti a salvarla.

Episodi come questi sono solo la punta dell’iceberg di una tradizione che continua a fare danni inaccettabili.

Un’ulteriore conferma arriva dai numeri a livello nazionale: 309 feriti, 34 dei quali gravi, e un incremento significativo dei sequestri di materiale illegale e degli arresti.

La situazione a Sciacca non è isolata. Animali come piccioni, gatti e cani sono stati trovati morti, schiantati dal trauma acustico o colpiti dai fumi pericolosi.

La LAV ha ricevuto numerose segnalazioni di cittadini preoccupati per i propri animali, costretti a vivere una vera e propria agonia durante i giorni di Capodanno, tra il panico, la confusione e il rischio costante di fuga.

Ma il problema non riguarda solo gli animali. La sofferenza si estende anche agli esseri umani, in particolare alle persone con fragilità neurologiche e ai bambini con disturbi dello spettro autistico, che vivono l’esplosione dei fuochi d’artificio come un trauma psicologico, subendo un altro tipo di violenza silenziosa.

Non possiamo più permettere che questi cittadini, già vulnerabili debbano subire tale tortura infatti l’ aumento delle esplosioni non si limitano più alla sola notte di Capodanno, ma si estendono nei giorni precedenti e successivi.

“La situazione è fuori controllo. Dobbiamo fare qualcosa e il Comune di Sciacca ha il dovere etico e morale di appoggiare questa iniziativa”

La LAV Sciacca ha proposto un regolamento comunale che vieti la vendita e l’uso dei fuochi d’artificio sul territorio, affinché i tragici eventi di quest’anno non si ripetano. “Non è solo una questione di protezione degli animali, ma di civiltà. La resistenza a una legge che tuteli la salute pubblica, gli animali e l’ambiente è inaccettabile. Il 94% degli italiani, secondo un’indagine Doxa, è contrario all’uso dei fuochi d’artificio.”

La LAV Sciacca ribadisce con forza la necessità di un intervento deciso e senza compromessi, ricordando che questo non è solo un problema di Sciacca, ma di tutte le città italiane. “Alcune città hanno già adottato regolamenti che vietano i fuochi d’artificio, ma c’è ancora troppo scetticismo e troppa opposizione.

Le istituzioni devono scegliere se stare dalla parte della salute e del benessere dei cittadini e degli animali o se cedere a una tradizione ormai obsoleta che porta solo danni.”

In conclusione, la LAV Sciacca chiede al comune di Sciacca alla luce dei recenti fatti accaduti una svolta totale. Un regolamento che vieti la vendita e l’uso dei fuochi d’artificio è urgente, non solo per tutelare gli animali, ma anche per salvaguardare la salute pubblica e l’ambiente.

L’opposizione a questa proposta o l’inerzia istituzionale risultano ormai inaccettabili, e non fanno altro che arrecare danni gravi e irreparabili alla comunità e al nostro territorio.

Non possiamo e non vogliamo più restare in silenzio di fronte a questa carneficina é tempo di un cambiamento concreto.

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