Gara 3 si presenta sicuramente come una “battaglia” per una Agrigento che farà di tutto per allungare la serie. Orfana di Matteo Chillo, la Fortitudo Bologna dovrà fare i conti anche con un Gandini non al top della condizione.
Alla vigilia dell’incontro (palla a due alle ore 20.30 al PalaMoncada di Porto Empedocle ndr), abbiamo voluto ascoltare coach Gianmarco Pozzecco.
– Siamo sul 2 a 0 e Agrigento non ha nulla da perdere, teme il fattore orgoglio dei padroni di casa?
“Mi aspetto una gara difficile così come lo è stata Gara 2. Non posso che aspettarmi un’altra partita complicata perchè non giocheremo più in casa, saremo un po’ stanchi e Agrigento ha il fattore campo a loro vantaggio. Agrigento in queste due partite ha dimostrato di non mollare mai e giocare fino in fondo. Penso che, seguendo una logica, sono giustamente preoccupato anche se mediamente ottimista. Abbiamo tutto per fare bene però la stessa Agrigento ha la possibilità di metterci in difficoltà“.
– L’assenza di Chillo, e Gandini non al meglio, potrà condizionare un po’ la prestazione della Fortitudo?
“Sicuramente Chillo è un giocatore adatto soprattutto a marcare Cannon, quindi sicuramente ci mancherà più del dovuto. E’ un giocatore che si accoppiava bene con uno dei migliori giocatori di Agrigento. Siamo comunque coperti e giocheremo con quintetti diversi, magari con quattro ‘piccoli’. E’ una assenza che pesa anche perchè lo vedevo bene soprattutto dopo le prestazioni delle ultime due gare. Gambini ha preso un colpo alla mano, ma giocherà quasi sicuramente, seppur spero che sarà condizionato il meno possibile“.
– Bologna in queste gare si è particolarmente concentrata a contrastare il gioco di Cannon
“E’ uno dei migliori giocatori di Agrigento e ci siamo sacrificati su di lui. Abbiamo puntato abbastanza a cercare di limitarlo, magari lasciando più libertà ad altri giocatori“.
– Coach, ha avuto parole d’elogio per Simone Pepe, crede che possa essere l’arma in più per Agrigento?
“Assolutamente sì, a me piacciono molto quei giocatori che si accendono, vanno in trans agonistica e fanno canestri impensabili. Simone è un giocatore completo, si batte, difende, attacca, è aggressivo; mi piace molto e mi somiglia un po’ per certi versi. Anche io ero uno che aveva bisogno di accendersi. Pepe in Gara 2 ha fatto dei canestri veramente pazzeschi e non è solo quello“.
– Coach, lei ha un roster di tutto rispetto fatto da grandissimi campioni, le piacerebbe avere Pepe?
“Si, secondo me è un giocatore che potrebbe giocare in una grande squadra di rottura, entrando e prendersi quelle responsabilità e libertà che servono nei momenti critici“.
– Coach, ci congediamo sperando che possa apprezzare Agrigento anche come città
“Conosco Agrigento e l’ho apprezzata già quando ero a Capo d’Orlando. La Sicilia mi piace particolarmente e sono posti in cui ho vissuto e vivrei. Agrigento è un posto bellissimo e amo la Sicilia e i siciliani, la mentalità molto ospitale e generosa. Ho lasciato una parte del cuore a Capo d’Orlando e non posso che amare questi posti“.
Fonte foto Fortitudo Bologna