Blitz antimafia “Kerkent”: martedì riprendono gli interrogatori
Era la droga al centro degli “affari” dell’organizzazione sgominata grazie al blitz antimafia “Kerkent” che ha disarticolato una presunta associazione per delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni, in particolare, nel palermitano ed in Calabria, dedita all’organizzazione sia degli aspetti operativi che di quelli logistici di un’intensa attività di traffico di sostanze stupefacenti, attraverso uno strutturato gruppo criminale armato.
L’operazione, come si ricorderà, vede al centro il presunto boss Antonio Massimino, ritenuto dagli investigatori l’attuale reggente della “famiglia” mafiosa di Agrigento. Il blitz, ordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, è stato eseguito da una ventina di carabinieri, supportati da unità cinofile sotto il coordinamento della Direzione Investigativa antimafia di Agrigento coordinata dal comandante Roberto Cilona.
Martedì prossimo riprenderanno gli interrogatori di garanzia per alcuni dei 32 arrestati le cui accuse vanno da associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti (aggravata dal metodo mafioso), detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato, fino al danneggiamento mediante incendio.
Dall’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, emergono particolari che ruoterebbero attorno ad un vasto giro di sostanze stupefacenti. Un vero e proprio “traffico” che serviva presumibilmente a finanziare l’organizzazione.