Prenderanno il via stamani gli interrogatori di garanzia per alcuni dei 32 arrestati nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Kerkent”.
L’operazione, come si ricorderà, vede al centro il presunto boss Antonio Massimino, ritenuto dagli investigatori l’attuale reggente della “famiglia” mafiosa di Agrigento. Il blitz, ordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, è stato eseguito da una ventina di carabinieri, supportati da unità cinofile sotto il coordinamento della Direzione Investigativa antimafia di Agrigento coordinata dal comandante Roberto Cilona.
Varie le ipotesi di reato contestate: associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento mediante incendio.
Oggi, davanti al gip del Tribunale di Palermo, Walter Turturici compariranno Salvatore Capraro, 31 anni, difeso dall’avvocato Salvatore Pennica ed Enrico Quattrocchi; Marco Davide Clemente, 26 anni, difeso dall’avvocato Salvatore Cusumano; Alessio Di Nolfo, 33 anni, difeso dall’avvocato Alfonso Neri; Daniele Giallanza, 46 anni, difeso dall’avvocato Miria Rizzo; Pietro La Cara, 42 anni, difeso dall’avvocato Rosario Loria; Domenico La Vardera, 40 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo; Saverio Matranga, 41 anni, difeso dall’avvocato Claudio Neri; Antonio Messina, 61 anni, difeso dall’avvocato Salvatore Pennica, difensore anche del figlio Giuseppe, 32 anni; Liborio Militello, 52 anni, difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Gianfranco Pilato; Andrea Puntorno, 42 anni, difeso dall’avvocato Salvatore Pennica.
L’operazione ha disarticolato una presunta associazione per delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni, in particolare, nel palermitano ed in Calabria, dedita all’organizzazione sia degli aspetti operativi che di quelli logistici di un’intensa attività di traffico di sostanze stupefacenti, attraverso uno strutturato gruppo criminale armato.