Partecipazione. Attenzione. Emozione. ALL Festival è stato un successo per la grande partecipazione del pubblico e degli oltre 600 studenti intervenuti per 4 giorni, dal 16 al 19 dicembre, alle proiezioni, conferenze-spettacolo e incontri sul tema delle migrazioni in programma in 3 città della Sicilia: Agrigento, Licata, Lampedusa.
L’evento di avvicinamento ad Agrigento Capitale italiana della cultura 2025 è stato promosso dalla Soprintendenza beni culturali e ambientali di Agrigento e dal Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi con il Comune di Agrigento e organizzato dal RAM film festival, da 35 edizioni a Rovereto, in provincia di Trento, il più longevo festival italiano dedicato ai documentari di archeologia e patrimonio culturale.
Tra gli incontri che hanno suscitato più emozioni quello con Vito Fiorino, che nel 2013 salvò 47 rifugiati eritrei durante il naufragio in cui persero la vita 368 persone. Tra gli appuntamenti che invece hanno sollevato più interrogativi quello con Luca Misculin e Riccardo Ginevra sul parallelismo tra le grandi migrazioni del passato e quelle più recenti, Stefano Allievi sulla complessa storia delle migrazioni umane e Andrea Artusi che con “Supermigranti” ha raccontato nelle scuole il fenomeno delle migrazioni dal punto di vista del fumetto. In anteprima sono stati inoltre presentati il cortometraggio di Gianfrancesco Iacono “Thalassa” realizzato ad hoc per il festival e il progetto multimediale di musica e fotografia di Pino Ninfa con Marco Colonna e Umberto Petrin.
Il film più votato dal pubblico: “Approdi” (Italia, 2024, 45’) di Lorenzo Scaraggi, un viaggio geopoetico tra tempi e luoghi, ricordi e centri storici. Ispirato da “Breviario Mediterraneo” di Predrag Matvejević, Nicolò Carnimeo, giornalista e scrittore, intraprende un viaggio lungo le coste pugliesi a bordo di Camomilla, la sua barca a vela, lasciando a scrittori, giornalisti e intellettuali il compito di raccontare gli approdi del Mediterraneo.
«La collaborazione tra il RAM e il Parco Archeologico della Valle dei Templi è forte e proficua – spiega Giovanni Laezza, presidente della Fondazione Museo Civico di Rovereto promotrice del RAM -. In vista del 2025, anno in cui Agrigento sarà Capitale italiana della cultura, abbiamo avuto l’occasione di consolidare ulteriormente il nostro rapporto. Questo legame affonda le sue radici nella figura di Paolo Orsi, grande archeologo roveretano, che dedicò gran parte della sua vita alla tutela del patrimonio archeologico di Sicilia e Calabria. Oggi, attraverso questa collaborazione, ci piace pensare di portare avanti la sua eredità».
«Il bilancio di All Festival – commenta Valentina Caminneci, funzionario dirigente della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Agrigento – è assolutamente positivo e ha pienamente confermato le nostre aspettative. Abbiamo registrato una grande partecipazione di pubblico, vissuto momenti emozionanti e ascoltato protagonisti e testimoni raccontare le loro storie personali legate agli eventi drammatici della contemporaneità. Questi racconti ci invitano a riflettere sui popoli in cammino e sull’evoluzione della storia, in un dialogo che ruota attorno a tre luoghi simbolo: Agrigento, Licata e Lampedusa, riuniti nell’acronimo ALL, che richiama i valori di inclusione e accoglienza. Il Mediterraneo, al centro del festival, è stato celebrato come luogo di scambio culturale e culla delle grandi civiltà».
«All Festival – aggiunge Maria Concetta Parello, archeologa del Parco Valle dei Templi – è stata un’esperienza entusiasmante, un esperimento riuscito che ci ha permesso di andare oltre il tradizionale format del nostro festival estivo del cinema archeologico. Abbiamo affrontato temi di grande attualità, coinvolgendo anche numerose scuole e tanti giovani, che hanno spinto il nostro pubblico a riflettere su argomenti contemporanei, strettamente legati al tema principale di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025».
«Le migrazioni – conclude Alessandra Cattoi, direttora della Fondazione Museo Civico di Rovereto e del RAM Film Festival – sono un fenomeno globale del passato e del presente su cui è necessario trovare nuovi paradigmi. Il cinema, con la sua straordinaria capacità comunicativa, riesce a rendere accessibili anche le questioni più complesse e gravose, parlando a tutti. Siamo felici di aver contribuito ad approfondire il dibattito anche con i giovani su questo tema così urgente».