Beni culturali, Firetto contro l’articolato approvato dalla giunta Crocetta
“L’anomalo articolato approvato dalla Giunta Crocetta e proposto all’Ars, che intende cambiare il sistema di utilizzo dei proventi derivanti dalla vendita dei biglietti nei siti culturali regionali, in un colpo solo, e senza alcuna preliminare e più opportuna consultazione, cancella la volontà espressa dall’Assemblea regionale dal 1999 ad oggi.
Scavalca i Comuni, ignora le direttive regionali, nazionali, europee sui siti Unesco, e colpisce indiscriminatamente senza alcuna distinzione di merito. Inoltre sottovaluta l’aspetto compensativo a favore di enti che dal passaggio di centinaia di migliaia di visitatori dovrebbero esclusivamente sostenere costi di servizi, di promozione, di segnaletica, di traffico, di inquinamento, di raccolta di rifiuti, di controllo del territorio, di repressione dell’abusivismo e di mantenimento dell’ordine e della sicurezza. Al contempo trascura il ruolo dei Comuni, soggetti primari nella programmazione dello sviluppo economico e sociale (in questo caso, sviluppo turistico e culturale) di un territorio, e perfino quelle direttive che coinvolgono il territorio intorno al Bene, e che hanno l’intento di promuovere uno sviluppo complessivo dell’area, secondo un concetto più europeo di gestione, che è quello voluto dal legislatore. L’assessore dei Beni Culturali Vermiglio compie invece il passo del gambero, annulla ogni linea guida sullo sviluppo strategico, condivisa appena nel 2015 con la stessa Giunta, e prevede che siano le direzioni delle strutture culturali ad avere “coscienza delle effettive necessità dei luoghi”, abolendo qualsiasi forma di partecipazione e tagliando di netto quel cordone ombelicale che unisce ogni città al suo tesoro, al suo patrimonio. Peraltro, quando motiva tale scelta poiché è necessario fornire al turista servizi secondo standard europei, nega i risultati d’eccellenza compiuti in questo senso da siti quali quello del Parco della Valle dei Templi, riconosciuto in tutto il mondo quale bene di eccezionale valore anche per il modo in cui è stato tenuto. Infine, come è noto all’assessore, la finalizzazione della spesa e le percentuali destinate ai Comuni sono frutto di convenzioni apposite, pienamente condivise dalla stessa Regione e dalle strutture culturali a cui attribuisce la capacità e sensibilità di comprendere quali attività o iniziative siano di valore. L’assessore Vermiglio omette un fatto di innegabile evidenza: che in Italia i beni siano gestiti in modo improduttivo proprio perché manca quel necessario processo di promozione condivisa col territorio capace di generare sviluppo”. Così il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto contro l’articolato approvato dalla Giunta Crocetta.