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Regioni ed Enti Locali

Beni confiscati nell’agrigentino, Campanella scrive ai comuni: “Elenchi siano pubblicati, il silenzio mortifica la Rognoni La Torre”

beni confiscati a testa altaI Comuni della provincia di Agrigento si mettano in regola con quanto prescritto dal codice antimafia e provvedano a pubblicare l’elenco dei beni confiscati alla mafia ricadenti nei loro territori”.

Lo dichiara in una nota il senatore di Sinistra Italiana, Francesco Campanella (in foto), che ha fatto sua la denuncia dell’associazione di Licata “A testa alta”, secondo cui la stragrande maggioranza dei Comuni dell’Agrigentino non ha reso noto l’elenco dei beni confiscati ricadenti nel proprio territorio.

In tempi recenti – sottolinea Campanella -, a seguito delle diverse richieste inviate dall’associazione di Licata, diversi Comuni si sono adoperati per adeguarsi agli obblighi di trasparenza. E così: il Comune di Siculiana ha pubblicato i dati relativi a 3 beni confiscati su 5; il Comune di Agrigento i dati relativi a 4 beni confiscati su 27; il Comune di Aragona i dati relativi a 5 beni confiscati su 13; il Comune di Grotte ha pubblicato i dati relativi a 1 bene a fronte dei 9 assegnati; il Comune di Sciacca ha pubblicato i dati di 4 beni su 12 trasferiti; il Comune di Campobello di Licata ha reso pubblici i dati riguardanti 1 bene su 18 che risultano assegnati. Gli altri Comuni, ad oggi, non hanno pubblicato alcun elenco. Per questo motivo mi sono impegnato con i giovani di Licata per inoltrare personalmente la richiesta alle amministrazioni inadempienti. Scriverò anche ai Comuni che parzialmente hanno adempiuto per chiedere loro che tempi si danno per pubblicare i dati mancanti ed al Prefetto di Agrigento per chiedergli informazioni e aggiornamenti sulla questione. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati ha motivo di esistere se accompagnato da un’operazione di trasparenza e condivisione coi cittadini. Il fatto che questi giovani continuino a chiedere trasparenza alle amministrazioni e trovino davanti a loro un muro di gomma è inaccettabile e mortifica l’intuizione di Virginio Rognoni e di Pio La Torre”.

Domattina partiranno le lettere indirizzate ai sindaci di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Camastra, Cammarata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Cianciana, Comitini, Favara, Joppolo Giancaxio, Licata, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Ravanusa, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Santa Margherita di Belice, Santo Stefano Quisquina, Villafranca Sicula.