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Avvocati del Foro di Agrigento per il “No” al Referendum Costituzionale

Consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale mi impegno ad osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini di giustizia e tutela dell’assistito, nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento“.

E’ questo il giuramento solenne che ognuno dei sottoscrittori del presente appello ha pronunciato ed è un giuramento che fonda le sue radici nei valori della Costituzione. In quella costituzione che fu scritta dalle migliori menti del nostro Paese. Di una costituzione che esprime in sé tutti quegli ideali di uguaglianza, pace, solidarietà ed unità, di laicità e tutela dei più deboli che sono il faro che guida ogni avvocato.

Questa costituzione, così concepita, è la Nostra Costituzione. E pur mantenendo – ognuno di noi – le rispettive e ricche diversità di vedute sul “cosa” e sul “come” si potrebbe intervenire o meno per renderla ancora migliore, siamo d’accordo sul fatto che questa riforma, così come è stata concepita fin dall’inizio, non può ottenere la nostra approvazione.

Questo stravolgimento di ben 47 articoli, nato già con metodi in aperto contrasto con quelli che furono i valori fondanti della nostra Carta Suprema, imperniata sul confronto di tutte le anime e sull’accordo quanto più diffuso di esse e con esse, fonda la propria motivazione su un’esigenza di velocità nel decidere, nonostante in realtà i dati ufficiali delle Camere raffrontati con la produzione legislativa dei maggiori Stati europei dicano che l’Italia è seconda solo alla Germania per numero di leggi approvate e che anzi, dovrebbe produrne meno e meglio.

Così come si promettono enormi risparmi già, per la verità, sbugiardati dalla Ragioneria dello Stato che li ha ridotti del 90% rispetto a quelli declamati. Si era promesso infatti che “abolendo il Senato”, (anche qui – invero – una uscita assai inveritiera considerando che invece il Senato rimane dov’è ed ad essere abolito è invece il diritto di ogni cittadino di eleggere il proprio rappresentante, cosa di cui, sinceramente, non si sentiva il bisogno dopo le mortificazioni degli ultimi anni, con le quali si è tolto il diritto di esprimere il voto di preferenza, redarguite anche dalla Suprema Corte con la famosa sentenza n°1 del 2014), si sarebbero risparmiati 500 milioni che in realtà sono “solo” 49. E se non basta questo dato per non condividere non solo la riforma, ma questo tipo di riforma, basti pensare che non si è pensato per nulla di tagliare i costi, ad esempio, della Sottosegreteria di Stato che, negli ultimi anni, sono lievitati fino ad arrivare all’irragionevole ed offensiva cifra di ben 754 milioni di euro annui.
Un Senato e mezzo!
Come se ciò non bastasse e per ulteriormente mortificare il cittadino, ci si è spinti a triplicare il numero di firme occorrenti per proporre un disegno di legge di iniziativa popolare giustificandolo con “l’obbligo della discussione” quasi si potesse concepire facilmente e con estrema superficialità ad oggi, un articolo della costituzione che lascia spazio alla spinta legislativa popolare, come meno importante e quindi, non obbligatorio da seguire da parte del parlamento che, per oscura e reazionaria logica “riformista” abbisognava quindi dell’introduzione di una imposizione. Ma non è forse proprio il popolo ancora in questa Repubblica ad essere sovrano? Non è forse questo che recita il primo articolo? E se si decanta tanto il fatto che i principi fondamentali non vengano toccati, come si può concepire di inserire un obbligo del genere se non affermando implicitamente che, ad oggi, è il potere politico, e non la Costituzione, ad avere abusato del proprio potere a discapito del popolo sovrano?
Per questo e per molti altri motivi i seguenti sottoscrittori, figli di una terra che ben conosce il diritto costituzionale e ne è sempre stata avanguardia con il primo Parlamento al mondo ed il primo esempio, in Italia, di Statuto Costituzionale, anch’esso bicamerale, esprimono il loro netto, chiaro e forte NO alla riforma Renzi-Boschi. Perché “Omnes legum servi sumus uti liberi esse possimus” diceva Cicerone e noi siamo fieri schiavi di una Costituzione assai degna, scritta col sangue dei nostri padri e dei nostri nonni che ci ha donato libertà e ricchezza e che difenderemo, con la nostra professionalità e competenza come dono ed ossequio di chi l’ha lasciata a noi in eredità.
1. Avv. Mariassunta Airò Farulla 2. Avv. Rosina Amoroso 3. Avv. Francesca Anastasi 4. Avv. Cristian Baldo 5. Avv. Giovanni Ballaccomo 6. Avv. Adriano Barba 7. Avv. Sebastiano Bellanca 8. Avv. Valentina Bellanca 9. Avv. Salvatore Broccio 10. Avv. Antonino Bruno Gallo 11. Avv. Salvatore Buongiorno 12. Avv. Laura Cacciatore 13. Avv. Gianluca Camilleri 14. Avv. Vincenzo Campo 15. Avv. Pierluigi Cappello 16. Avv. Gaspare Cardella 17. Avv. Daniela Cipolla 18. Avv. Salvatore Collura 19. Avv. Davide Cortese 20. Avv. Diego Costanza 21. Avv. Cuffaro Farruggia Santino 22. Avv. Amedeo Dalli Cardillo 23. Avv. Emanuele Dalli Cardillo 24. Avv. Virginia Dalli Cardillo 25. Avv. Sergio Dejoma 26. Avv. Santo Di Lucia 27. Avv. Concetta Ausilia Eccelso 28. Avv. Elisabetta Fragapane 29. Avv. Antonio Giarratana 30. Avv. Diego Giarratana 31. Avv. Vincenzo Gorgone 32. Avv. Laura Grado 33. Avv. Salvatore Infantino 34. Avv. Alessandro Inglima 35. Avv. Elisa Jacono 36. Avv. Carmelina La Porta 37. Avv. Mariagrazia Licata 38. Avv. Giuseppe Lo Dico 39. Avv. Salvatore Manganello 40. Avv. Gaetano Mongiovì 41. Avv. Girolamo Milioto 42. Avv. Massimiliano Musso 43. Avv. Francesca Palumbo 44. Avv. Antonietta Pecoraro 45. Avv. Salvatore Perruccio 46. Avv. Gianfranco Pilato 47. Avv. Giuseppe Riso 48. Avv. Francesca Rizzo 49. Avv. Sabrina Rondelli 50. Avv. Ornella Russello 51. Avv. Giovanni Salvaggio 52. Avv. Rosa Salvago 53. Avv. Salvatore Salvago 54. Avv. Alessandro Sammartino 55. Avv. Calogero Santamaria 56. Avv. Davide Santamaria 57. Avv. Maria Santangelo 58. Avv. Antonina Scifo 59. Avv. Gianluca Sprio 60. Avv. Carla Terrasi 61. Avv. Domenico Testasecca 62. Avv. Luigi Troja 63. Avv. Giovanni Trupìa 64. Avv. Roberta Tuttolomondo 65. Avv. Basilio Vella 66. Avv. Luigi Ventriglia 67. Avv. Nicolò Vignanello 68. Avv. Domenico Vitello 69. Avv. Pasquale Vullo 70. Avv. Alessandro Zarbo

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