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Ati Agrigento: “nessun immobilismo, si revochi il commissariamento”

In riferimento al decreto del Presidente della Regione n. 510 del 05/02/2020, notificato all’Assemblea Territoriale Idrica di Agrigento il successivo 10 febbraio, con il quale, su proposta dell’Assessore Regionale per l’Energia e i Servizi di Pubblica Utilità, è stato nominato il Commissario ad Acta presso l’ATI di Agrigento con il compito di provvedere in via sostitutiva alla redazione e/o aggiornamento del Piano d’ambito ed all’avvio della procedura di affidamento del Servizio Idrico Integrato ad un gestore unico d’ambito, secondo le modalità deliberate dalla stessa ATI, spiace constatare come non sia stato tenuto debitamente in considerazione il lavoro svolto fin dalla data di insediamento degli organi dell’ATI e soprattutto negli ultimi diciotto mesi”.

lo scrivono in una nota il presidente dell’Ati Francesca Valenti, il Vice Presidente Domenico Gueli ed i componenti del Consiglio Direttivo: Margherita La Rocca Ruvolo, Alfonso Provvidenza, Ettore Di Ventura, Milko Cinà e Nello Hamel.

“Non c’è stato certo immobilismo. Riteniamo veramente un’ingiustizia ed un’offesa al lavoro dei sindaci che si sono dedicati con passione ed abnegazione ai lavori dell’ATI. Un’offesa alla sana politica, ai tanti risultati raggiunti, molti dei quali a mero titolo di esempio si riportano:
1) la chiusura della liquidazione dell’ATO idrico (unica liquidazione ultimata in Sicilia);
2) la risoluzione per inadempimento della convenzione con Girgenti Acque Spa che ha seguito le numerose contestazioni dell’ATI sulla corretta gestione del servizio e la successiva diffida ad adempiere;
3) la scelta della forma pubblica di gestione in house (Azienda Speciale Consortile) e la definizione dello Statuto per la gestione pubblica dell’acqua bene comune;
4) la ricognizione delle risorse idriche dell’intero ambito finalizzata all’ottimizzazione dell’uso delle risorse disponibili;
5) l’avvio delle procedure di aggiornamento del Piano d’Ambito; in particolare, la scelta di Sogesid (società partecipata dal Ministero dell’Ambiente) in continuità con quanto operato per prima stesura. Sul punto, si precisa, quindi, che l’ATI è già dotata del Piano d’Ambito adeguato alle determinazioni ARERA;
6) la definizione da parte degli uffici ATI, in applicazione della delibera n.80 del 27/02/2019 della Giunta Regionale, dell’iter approvativo dei numerosi interventi programmati ed inseriti nel Piano degli interventi;
7) il contenzioso di grande rilievo affrontato e le sentenze favorevoli ottenute; in particolare:
– sentenza TAR Sicilia sulla richiesta risarcitoria di Girgenti Acque per oltre 70 milioni di euro sulle mancate consegne delle reti da parte dei Comuni non consegnatari e di altri Enti;
– sentenza TAR Lombardia con la quale è stata riconosciuta la legittimità della determinazione tariffaria per gli anni 2016/2019 contro Girgenti Acque, a conferma delle scelte ATI in merito alla riduzione di costi operativi riconosciuti, la riduzione della quota del FONI e il disconoscimento dei maggiori costi per morosità degli utenti in tariffa;
– sentenza TAR Sicilia con la quale è stata ritenuta l’incompetenza della Giunta Regionale sull’approvazione dell’articolazione tariffaria per la fornitura dell’acqua all’ingrosso fornita da Sicilia Acque, che aveva previsto un corrispettivo triplo rispetto alla tariffa praticata”.

“Certamente un grande risultato che attribuisce alle ATI il compito di definire le tariffe dell’acqua all’ingrosso, componente di costo rilevante che incide sul costo finale del servizio sostenuto dai cittadini. Il tutto in assenza di un’adeguata struttura organizzativa ed amministrativa dovuta alla carenza di risorse. Questo è immobilismo? Forse al governo ed alla burocrazia regionale tutto ciò disturba. Bisogna farla finita con la stagione dei commissari! Si tratta di scelte che calpestano e sospendono la democrazia rappresentata dalle istituzioni nel territorio. Questo non lo accettiamo. Il Consiglio Direttivo dell’ATI è pronto ad ogni azione di contrasto e di lotta, in tutte le sedi, in assenza di risposte immediate del Presidente della Regione sulla revoca del commissariamento”.

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