Assoluzione dell’ex Sindaco Sodano: la Procura presenta l’appello
La Procura di Palermo ha presentato in oltre 150 pagine l’appello contro l’assoluzione del già Sindaco di Agrigento, Calogero Sodano, finito nei guai con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
A rendere nota la decisione della procura palermitana, l’avvocatessa Daniela Principato nell’interesse di Giuseppe Arnone, parte civile nel processo di primo grado.
Come si ricorderà, Sodano fu assolto “per non avere commesso il fatto”, formula che – secondo l’avvocatessa Principato – “ammette comunque che la mafia si impegnò ed era presente al Comune di Agrigento, è stata disposta il 26 giugno di due anni fa. A due anni di distanza, con enorme ritardo, il Gup Sergio Ziino ha depositato la sentenza composta da ben 300 pagine“.
“Sarà la Corte d’Appello di Palermo a giudicare nuovamente Sodano ed a stabilire se l’ex sindaco fu eletto contro Giuseppe Arnone grazie ad un accordo elettorale con la mafia di Agrigento, ripagato mediante anche assegnazioni di appalti ad imprese colluse con Cosa Nostra o diretta espressione dei capimafia agrigentini“, sottolinea l’avvocatessa, secondo la quale “la Procura Generale di Palermo, nella persona del P.G. dott. Giuseppe Fici, ha letteralmente fatto a pezzi le argomentazioni mediante le quali il dott. Ziino ha assolto Sodano. Secondo la Procura Generale di Palermo non solo la mafia era presente al Comune di Agrigento e odiava e avversava Arnone – come riconosciuto dalla stessa sentenza – ma esisteva un sostanzioso rapporto tra il sindaco Sodano e gli interessi mafiosi, sia in ordine agli appalti del depuratore, delle opere di Favara Ovest, della Nettezza Urbana, di Ecoter, sia in ordine ai sostegni elettorali richiesti ed ottenuti da Sodano nelle elezioni del 1993 – quando battè Arnone per pochi voti, col sostegno determinante della mafia – sia nel 97 sia ad elezioni del 2001, tutte conclusesi favorevolmente per il Sodano“.