Nella Chiesa della Madonna del Rosario di Aragona dal 15 dicembre al 12 gennaio viene esposta pubblicamente per la prima volta la copia del dipinto di Raffaello “La Madonna del Divino Amore”, appartenente al tesoro della stessa chiesa. La Madonna del divino Amore fu ricordata da Giorgio Vasari nell’opera “Vita di Raffaello” (1550) ed è fra le più belle opere del periodo romano del Maestro. Il dipinto su tavola fa parte della collezione Farnese ed è esposto al Museo nazionale di Capodimonte a Napoli.
La copia di Aragona è stata realizzata tra il XVIII e il XIX secolo, periodo nel quale si sviluppò largamente la riproduzione fedele di opere particolarmente significative, come sostituto di un originale nelle collezioni private, o come ricordo da portare nella propria città al termine di viaggi. La riproduzione di opere d’arte durante questi secoli rappresenta un importante fenomeno per la ricostruzione della storia del gusto e la diffusione di alcune formule iconografiche.
Il gruppo ha una disposizione diagonale sottolineata dalla gamba distesa della Madonna. In primo piano si trova la Madonna col Bambino in grembo che dialoga con San Giovannino, all’ombra di S. Elisabetta. Gesù sembra attratto dalla croce di San Giovanni quasi a far da tramite tra i due bambini; la croce di canna ha una valenza teologica marcata, segnata dal gesto benedicente di Gesù diretto verso il San Giovannino genuflesso. Sullo sfondo a sinistra si apre una loggia dove la figura di San Giuseppe assiste in disparte.