La reliquia del beato Rosario Angelo Livatino farà tappa ad Aragona da mercoledì 18 a venerdì 20 ottobre.
Ad accogliere la teca contenete la camicia insanguinata che il Giudice indossava al momento dell’omicidio, il 21 settembre 1990, saranno i sacerdoti don Mario Bellanca, don Angelo Butera, don Angelo Chillura, don Antonino Manno, don Gioacchino Zagarrì che, in preparazione a questo evento, hanno scritto un messaggio alla comunità: “Quando moriremo, nessuno verrà a chiederci quanto siamo stati credenti, ma credibili”. È l’espressione più citata del giudice Rosario Angelo Livatino, la cui reliquia sarà ad Aragona. Per la nostra comunità – sottolineano i sacerdoti – è un momento di grazia perché la testimonianza coraggiosa di Livatino diventi motivo di riflessione ed occasione di crescita per una fede convinta e coerente. Papa Francesco definì Livatino un testimone «esemplare dello stile proprio del fedele laico cristiano: leale alle istituzioni, aperto al dialogo, fermo e coraggioso nel difendere la giustizia e la dignità della persona umana».
S.T.D. “Sub Tutela Dei” è la sigla che scriveva in parecchie pagine del suo diario: sotto la protezione di Dio. La fede si alimenta nel culto e si esprime, come elemento costitutivo, nella scelte concrete della vita, nelle varie situazioni in cui la persona opera. Questo – concludono- è il messaggio principale che la presenza della reliquia di Livatino intende consegnare alla nostra comunità: pur consapevole dei pericoli a cui andava incontro, non si è tirato indietro, non si è sottratto ai suoi doveri ed ha pagato con la vita la coerenza alla fede, alla verità e alla giustizia. La reliquia è il segno visibile della fede eroica e coraggiosa di Livatino.
LE INIZIATIVE PROGRAMMATE
mercoledì 18 ottobre
ore 17.45: Accoglienza della reliquia in Chiesa Madre
ore 18: S. Messa. Presiede mons. Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, concelebrano i sacerdoti di Aragona. Partecipano le autorità
giovedì 19 ottobre
Peregrinatio della reliquia nei luoghi istituzionali
ore 10: nella stazione dell’Arma dei Carabinieri
ore 11: al Municipio, con la partecipazione del Sindaco, della Giunta comunale, del consiglio comunale, della Polizia municipale e del personale
ore 18: S. Messa in Chiesa Madre. presiede don Giuseppe Cumbo, Vicario generale
ore 19: testimonianza su Rosario Livatino del giudice dott. Luigi D’Angelo, presidente emerito del tribunale di Agrigento
venerdì 20 ottobre
ore 9.30 – 10.30: la reliquia alla scuola Petrusella, e incontro con gli alunni e i docenti
ore 11 – 12: la reliquia alla scuola Capuana, e incontro con gli alunni e i docenti
ore 18: S. Messa in Chiesa Madre. Presiede don Giuseppe Livatino, postulatore della causa di beatificazione. Concelebrano i sacerdoti di Aragona
ore 21: veglia di preghiera cittadina
CENNI SULLA VITA DI LIVATINO
Rosario Angelo Livatino nasce a Canicattì il 3 ottobre 1952, figlio di Vincenzo e Rosalia Corbo.
Laureato in Giurisprudenza nel 1975.
Nel 1978 entra in Magistratura.
Dal 1979 Giudice al tribunale di Agrigento, nel periodo in cui la guerra di mafia funestava il territorio agrigentino: quasi 400 morti dal 1989 al 1992
Ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990, all’età di 37 anni, sulla strada statale 640 che da Canicattì conduce ad Agrigento, sul viadotto di contrada Gasena (dove è stata eretta una stele a ricordo dell’omicidio). Viaggiava senza scorta per non mettere in pericolo gli agenti. (sulla stessa strada, in direzione Caltanissetta, due anni prima era stato ucciso un altro giudice canicattinese Antonino Saetta insieme al figlio Stefano).
Proclamato beato come martire per la fede il 9 maggio 2021.
La festa liturgica si celebra il 29 ottobre, giorno in cui nel 1988, a 36 anni, ricevette il sacramento della Confermazione, come compimento di un travagliato percorso di fede che abbracciò da adulto con convinzione.
La reliquia, custodita in una teca, è la camicia intrisa di sangue, che indossava al momento dell’omicidio.
Livatino è il primo magistrato beato nella storia della Chiesa cattolica.