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Cultura

Applausi a scena aperta per “Sogno di una notte di mezza estate”. La gradevole commedia prodotta da Francesco Bellomo incanta il “Pirandello”

Con “Sogno di una notte di mezza estate” è calato il sipario sulla stagione 2018/2019 del Teatro Pirandello di Agrigento.

Domenica pomeriggio, infatti, l’ultimo spettacolo in cartellone con la commedia prodotta da Francesco e Virginia Bellomo e diretta da Massimiliano Bruno con Violante Placido, Paolo Ruffini, Stefano Fresi ed Augusto Fornari.

Applausi a scena aperta per l’originale e gradevolissima versione del noto testo shakespeariano, nel quale mito, fiaba, e quotidianità s’intersecano continuamente creando un vero e proprio teorema sull’amore, ma anche sul nonsense della vita degli uomini che si rincorrono e che si affannano per amarsi, che si innamorano e si desiderano senza spiegazioni, che si incontrano per una serie di casualità di cui non sono padroni.

Il pubblico del “Pirandello” ha, così, seguito le vicende amorose di Ermia e Lisandro, e di Elena e Demetrio (nel ruolo degli innamorati Alessandra Ferrara, Antonio Gargiulo, Tiziano Scrocca e Sara Baccarini), le cui avventure sentimentali sono state complicate dall’entrata in scena di Oberon (un eccellente Augusto Fornari) e Titania (Violante Placido, bella e brava) , re e regina delle fate ( nel ruolo della fata Annalisa Agliotti) che, servendosi di un folletto di nome Puck (un convincente Paolo Ruffini), creano scompiglio ai sentimenti degli amanti.

Un fitto bosco di equivoci e malintesi, un re e una regina litigiosi, folletti dispettosi e creature magiche sono stati, così, gli ingredienti ideali della commedia divertente ma anche ricca di poesia e delicatezza, elegante e cortese, impregnata di spunti noir e talvolta inquietanti.
Una menzione a parte meritano nel ruolo dei comici i bravissimi Maurizio Lops, Rosario Petix, Dario Taconelli e Zep Ragone).

“Quello che ho voluto rappresentare da questo Sogno – ha spiegato alla fine un commosso Massimiliano Bruno (quella di Agrigento è stata, infatti, l’ultima replica dello spettacolo)- è la dimensione inconscia che Shakespeare suggeriva neanche troppo velatamente. Puntellare con l’acciaio la dimensione razionale imprigionata nelle regole e nei doveri bigotti e rendere più libera possibile quella onirica, anarchica e grottesca. E così il nostro bosco sarà foresta, Patria randagia di zingari circensi e ambivalenti creature giocherellone, Puck diventerà un violinista che non sa suonare, Bottom (uno straordinario Stefano Fresi) un pagliaccio senza palcoscenico, Oberon un antesignano cripto-gay e Titania una ammaestratrice di bestie selvagge.

L’intenzione è essere affettivi senza essere affettuosi, ferire per suscitare una reazione, divertire per far riflettere, vivere nella verità del sogno tralasciando la ragione asettica e conformista. Un ‘Sogno di una notte di mezza estate’ che diventa apolide e senza linguaggio codificato, semplici suoni e immagini che sono meravigliose memorie senza mai essere ricordi”, ha concluso il regista”.
Lo spettacolo è stato introdotto dal Direttore artistico del “Pirandello”, Sebastiano Lo Monaco, che ha voluto tracciare un primo positivo consuntivo della stagione teatrale appena conclusasi. Ha, infine, invitato il pubblico a rinnovare l’abbonamento per la prossima stagione perché, ha anticipato, il cartellone teatrale sarà ricco di piacevoli sorprese.
“Fiore all’occhiello” e massima istituzione culturale del territorio agrigentino, il teatro “Luigi Pirandello” di Agrigento, grazie all’instancabile lavoro del Direttore generale, Calogero Tirinnocchi, del Presidente e del Direttore artistico, Sebastiano Lo Monaco continuerà a regalarci sogni ed emozioni. Ci piace, così, chiudere con la frase del folletto Puck che ben si adatta al teatro: “Se noi ombre vi abbiamo irritato non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia… noi altro non v’offrimmo che un sogno”.

Luigi Mula