Amministrative Agrigento, si pensa alla giunta: Fontana pronto a lasciare?
Archiviata l’elezione di Lillo Firetto quale sindaco di Agrigento, è ora di pensare alla squadra di governo che lo dovrà accompagnare durante il suo percorso amministrativo. Ad oggi sono infatti tre i designati assessori che dovranno, a meno di sorprese dell’ultima ora, ottenere le deleghe una volta effettuato il giuramento di Lillo Firetto.
Beniamino Biondi lasse 1977, agrigentino, laureato in Giurisprudenza, scrittore e saggista, si occupa di poesia e di cinema, collabora con riviste di letteratura e critica cinematografica, cura rassegne di cinema d’autore e ed è direttore di collana per alcuni editori. Ha realizzato da regista cortometraggi e documentari ed ha prodotto più di venti pubblicazioni. Fondatore dell’Associazione Culturale LabMura, con le associazioni NonSoStare e Artificio, ha dato vita al progetto di rigenerazione urbana di Via Vallicaldi, primo esperimento in città di riconquista di uno spazio pubblico attraverso l’arte, che ha prodotto un nuovo spirito di cittadinanza coinvolgendo in forma diffusa e reticolare le nuove comunità sociali e trasformando un ex quartiere a luci rosse in nuovo spazio di produzione culturale e di fruizione artistica con le creazione di tre piccole gallerie d’arte. Beniamino Biondi è risultato anche fra gli eletti in consiglio comunale, con la lista Agrigento Rinasce, ottenendo 313 preferenze.
Giovanni Amico, classe 1969, laureato in Economia e Commercio, con all’attivo diversi master e un dottorato di ricerca in “Analisi congiunturale, territoriale e della qualità totale”, presso il Cirmet (Centro Interdipartimentale per la Ricerca e il Monitoraggio dell’Economia e del Territorio) è vice presidente della Sis (Società Interporti Siciliani), direttore generale facente funzioni dell’Ast (Azienda Siciliana Trasporti) e amministratore unico di AST Aeroservizi. Nonostante i suoi numerosi impegni fuori Agrigento ha sempre mantenuto un rapporto costante con la città. E’ responsabile del settore giovanile e direttore generale dell’Akragas e sotto la sua direzione quest’anno la squadra è riuscita ad approdare dopo un trentennio alla Lega Pro, tra i professionisti.
Mimmo Fontana, classe 1967, laureato in Architettura, è Presidente regionale della Legambiente Sicilia, componente della segreteria nazionale di Legambiente dal 2007, già Consigliere comunale del Comune di Agrigento nella legislatura 1993/1997. Nella sua formazione post-laurea ha acquisito il titolo di Dottore di ricerca PHD con una tesi dal titolo “Pressione antropica e rischio idrogeologico. Politiche di prevenzione e gestione dei dissesti nella pianificazione territoriale”. E’ stato consulente dell’Agenzia Temporanea Provinciale di Sviluppo di Agrigento e per la redazione dei piani paesistici degli “ambiti” della provincia di Agrigento e componente della Commissione Provinciale per la Tutela delle Bellezze Naturali e Panoramiche.
Ma è proprio su quest’ultimo che sembrerebbe pesare una “tegola” di non poco conto. La notizia di stamani circa la sua iscrizione nel registro degli indagati per la tragica morte dei fratellini Laura e Carmelo Mulone, uccisi lo scorso 27 settembre dall’improvvisa esplosione di un vulcanello d’argilla nella riserva naturale della Maccalube di Aragona, sembrerebbe mettere in forte imbarazzo una designazione che sembrava quasi scontata.
Una valutazione che lo stesso Fontana sembrerebbe stia considerando visto che, seppur la sua iscrizione nel registro degli indagati si tratta di un “atto dovuto”, rischierebbe di “macchiare” la giunta comunale prima ancora del suo insediamento.
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