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Editoriali Politica

Amministrative Agrigento: le primarie delle farse. Un Pd senza identità

alessi_berlusconiDiciamocelo chiaro: le primarie per la scelta del candidato sindaco della grande coalizione “Agrigento 2020” sono una farsa in salsa pirandelliana. Se da un lato sembra oramai delinearsi l’alleanza che sosterrà Calogero Firetto, con il leghista Marco Marcolin che fa da “outsider” e gli ex consiglieri comunali Di Rosa e Cirino a fare da guastafeste con il “grillino” Emanuele Dalli Cardillo; dall’altro versante sembra essere svanita una identità.

In particolare all’interno del Pd agrigentino si è assistito ad un valzer che solo in extremis ha portato alla candidatura del giovane Epifanio Bellini. “Nulla quaestio” su una scelta da molti ritenuta all’altezza, ma il quadro politico in cui si sta consumando l’ennesima farsa purtroppo vedrà ancora una volta il Pd perdere tristemente le elezioni amministrative.
Sì, perché “Agrigento 2020” più che una grande coalizione, sembra una grande “ammucchiata” dove i soliti giochi politici la fanno da padrone alle spalle degli ignari cittadini agrigentini.

Un ruolo su tutti infatti lo sta giocando il deputato nazionale di Forza Italia, Riccardo Gallo, dove con il Patto per il Territorio partecipa attivamente alla grande coalizione del centrosinistra agrigentino. Una sorta di “Patto del Nazareno” nostrano dove però il Pd sembra giocare un ruolo marginale lasciando così strada spianata a Silvio Alessi, primo esponente ed espressione del Patto per il Territorio (Forza Italia ?).
Un Pd che ha perso ogni identità dunque, mascherando un accordo (o presunto tale) con i forzisti di Riccardo Gallo, dietro il Patto per il territorio. Un’identità partitica che forse il solo Epifanio Bellini sta cercando di far ritrovare spendendosi in primo piano contro ogni logica: una sorta di Don Chisciotte contro i mulini a vento.
E a pensare bene che forse l’unico a portare alta la bandiera del Pd agrigentino fu l’ex consigliere comunale, Giuseppe Arnone. Personaggio, quest’ultimo, discusso e criticato, ma che con le sue battaglie ha sempre cercato di portare alti i valori di un partito oggi piegato alla volontà di altri.

Chissà cosa resterà dopo le primarie del Pd agrigentino, ma l’unica certezza è quella di un partito allo sbando che, pur di ottenere un risultato, stringe accordi con partiti e movimenti sotto il nome di “salute pubblica”.
E che dire del segretario regionale del Pd Fausto Raciti? Per lui il nuovo “Patto del Nazareno” agrigentino non esiste: “Ad Agrigento il simbolo del Pd convive con delle liste civiche e non con Forza Italia – spiega Raciti – Non ci vedo nulla di scandaloso o di incredibile”.
Ma il Patto per il territorio fa parte di quei movimenti civici cui fa riferimento Raciti? Una domanda forse fin troppo scomoda visto che il leader del suddetto movimento è proprio il vicesegretario regionale di Forza Italia, Riccardo Gallo.

Una situazione che mette in imbarazzo (forse non troppo) il Pd agrigentino, ma che trova invece la soddisfazione del Patto per il territorio che con Silvio Alessi candidato sembra trovare una prematura, e facile, vittoria. E ad annunciare il probabile trionfo di Alessi ci pensa addirittura il contendente Lillo Firetto che in una dichiarazione rilasciata all’AdnKronos afferma: “Vi dico che vincerà con assoluta certezza il candidato di Riccardo Gallo, Silvio Alessi – dice – Vedrete che ho ragione. Dunque il candidato del Pd sarà un esponente di Forza Italia”.

Insomma, forze politiche che apparentemente risultano ideologicamente distanti, che si uniscono in nome del Dio “potere”.

E così, noi poveri mortali elettori, ci ritroveremo ancora una volta a disquisire su questo o quel personaggio, aspettando l’avvio di una campagna elettorale per certi versi già scritta. Quelli che ci restano sono discorsi da bar laddove fare previsioni su chi sarà il nuovo “Salvatore” di Agrigento.
I giochi dunque sembrano orami fatti e a noi agrigentini non ci resta che il ruolo di poveri “giocatori” di una partita già scritta.

Francescochristian Schembri
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