Una posizione, annunciata oggi sulle pagine del quotidiano Repubblica, che rimette al segretario regionale del partito, Fausto Raciti, che proprio per domani ha convocato i vertici provinciali del Pd, con in testa il segretario Giuseppe Zambito.
Un vertice al quale, seppur indirettamente, parteciperà il candidato sindaco Giuseppe Arnone che esporrà lo striscione-denuncia su “Gallo e la Faraona”.
“Il Partito Democratico nazionale e regionale – annuncia Arnone – dovrà confrontarsi anche con la mia candidatura, di uomo che da sempre si è impegnato in quest’area politica, e costantemente alle primarie assieme a Matteo Renzi”.
Ma se da un lato Arnone ad oggi rappresenta l’unica alternativa ad una compagine politica cittadina che vede solo candidati espressione di liste (pseudo) civiche e rappresentanti del centrodestra, il Pd sembra riflettere sul da farsi dopo le polemiche innescate con la prevista vittoria di Alessi.
Domani quindi verrà ratificata la fuoriuscita del partito dalla grande coalizione di Agrigento 2020. Ad annunciarlo è lo stesso Fausto Raciti che in una conferenza stampa ha affermato la necessità di “superare quelle primarie e la confusione che ne è derivata”. Parole che lasciano pochi spazi ad Alessi che si ritroverà così a non avere il sostegno del Pd.
Stamani, lo stesso segretario provinciale del partito, Peppe Zambito, aveva iniziato a prendere le distanze dal candidato di Agrigento 2020, soprattutto dopo le esternazioni di quest’ultimo sui temi della mafia e della criminalità.
Ed allora cosa farà il Pd? Sempre più insistenti si fanno le voci di una possibile candidatura del giudice Luigi D’Angelo (in foto) che proprio ieri ha annunciato il suo pensionamento da presidente del Tribunale di Agrigento.
Un nominativo che non dispiace negli ambienti del centrosinistra agrigentino.
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