Amministrative Agrigento: Alessi pronto alla rinuncia, ecco Capodicasa
Confusione in casa Pd. Le vicende degli ultimi giorni hanno infatti dimostrato l’inconsistenza politica di un partito che ad Agrigento è riuscito in poche ore a dire tutto il contrario di tutto. La vicenda è quella delle primarie della grande coalizione di Agrigento 2020.
Un banco di prova che ha consentito al candidato espressione del Patto per il Territorio, Silvio Alessi, vincere facile secondo un copione forse già scritto.
Lo stesso segretario del Pd agrigentino, Giuseppe Zambito, ricorderemo che in occasione della presentazione delle candidature per la partecipazione alla consultazione popolare dello scorso 22 marzo, aveva mostrato qualche titubanza sulla presenza di un esponente di partito chiara espressione del Pd. Le rinunce del deputato nazionale Maria Iacono e di altri nominativi, primo fra tutti quello dell’ex presidente della Provincia Regionale di Agrigento Stefano Vivacqua, avevano infatti causato un malcontento da parte della base del partito; quella stessa base che successivamente ha lanciato la proposta di Epifanio Bellini. Il resto è storia, e la vittoria di Silvio Alessi fra critiche e polemiche è servita comunque ad ottenere una legittimazione popolare che anche (parte) del Pd ha iniziato a riconoscere.
Un riconoscimento arrivato però troppo tardi, quando la frittata era già fatta.
Il vertice di ieri sera della coalizione di Agrigento 2020 ha un significato del tutto opposto a quello emerso ufficialmente attraverso la nota stampa diramata e con la quale si esprimeva una rinnovata stima ad Alessi quale “uomo perbene e un serio imprenditore che grazie al suo impegno professionale e nel mondo dello sport riesce ad incarnare i valori della coalizione”.
Dichiarazioni che nel linguaggio “politichese” significherebbe: “Alessi, uomo perbene, stimato imprenditore, ma di certo non l’uomo giusto per rappresentare la sinistra agrigentina”. Insomma, quello che il Pd ha voluto mettere in atto è una elegante forma per prendere le distanze e chiedere dunque allo stesso Alessi di ritirarsi commosso dalla competizione. Il tutto per lasciare spazio al parlamentare nazionale Angelo Capodicasa. Nominativo quest’ultimo che sembrerebbe essere uscito dal cilindro magico del Pd dopo il vertice regionale di sabato scorso convocato da Fausto Raciti.
Resta infatti lui la prima scelta in attesa della comunicazione ufficiale del patron dell’Akragas di abbandonare, dopo le critiche e le polemiche scaturite negli ultimi giorni, ogni ambizione e sciogliere così la riserva che lancerebbe nei fatti ufficialmente l’investitura di Angelo Capodicasa.
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