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Alla Valle dei Templi il concerto reading “La Trinacria è femmina”

trinacria1Domenica 07 Agosto 2016, alle ore 21,00 presso l’area antistante il Tempio di Giunone, con ingreso libero, prosegue il cartellone degli eventi organizzati dal Parco, con un concerto reading scritto e diretto dall’artista Ilenia Costanza.

L’Autrice dell’evento, nel presentare lo spettacolo in vari contesti italiani, così ha iniziato: “Considerateci … come le Gorgoni che danno senso alla Trinacria: Medusa, che rappresenta la perversione intellettuale; Steno, la perversione morale ed Euriale, la perversione sessuale… ma lasciamo a voi la distribuzione dei ruoli!”

“La Trinacria è Femmina” è un divertente e poetico concerto reading che racconta la Sicilia partendo semplicemente dal grammaticale femminile delle parole che la caratterizzano… “Siccità è femmina… – dice la Costanza – Santa Rosalia e Sant’Agata sono femmine. Imprenditoria è femmina… selvaggia e disonorata però. L’emigrazione è femmina; la maschera di Pirandello e la roba di Verga. Ma anche la vigna, la mandorla e l’arancia. E il pistacchio. Sì, perché da noi il pistacchio si chiama ‘a fastuca! E diventa femmina… come la bellezza!”. E mentre Ilenia recita la sua terra con le parole dei più grandi scrittori, da Pirandello a Quasimodo, da Buttitta a Bufalino e Sciascia; Lorena Vetro, voce portentosa e coinvolgente, con la sua chitarra, cunta le leggende. Da meravigliosa Cantastorie quale è, l’ultima, come ama definirla la regista, intona i brani più significativi di Rosa Balistreri, Otello Profazio, Nonò Salamone; senza tralasciare contaminazioni da Domenico Modugno, Mercedes Sosa e perfino Marlene Dietrich: La Leggenda di Colapesce, Barbablù, Amara Terra mia, Lili Marleen, Malarazza, Qua si campa d’aria e tante altre, fino al tripudio del pubblico che si commuove e ride nel contempo, mentre le note della nostra storia vibrano grazie alla meravigliosa orchestra (femmina pure lei!) della Trinacria.

E ci si sazia anche, perché queste otto donne, nel raccontarla la Sicilia, non tralasciano la cucina, raccontando perfino del cannolo e della sua simbologia e dell’invidiosa astuzia che generò la famosa sarda a beccafico; svelando trucchi, ricette e origine di una cucina tipica, povera di materia prima e ricca di sapore; il sapore delle mandorle e dei limoni, della sarduzza e del vino buono… il sapore di quella primordiale ricchezza che è l’amore. Quello stesso amore che tiene ancora Colapesce sotto le nostre acque a reggere le colonne di quest’Isola bella… quello stesso amore che fa cantare a Rosa Balistreri “pirchì p’amari a vui nun pensu a Diu!”.
“Bastano una donna e un tamburo, per fare scoppiare una rivoluzione” , e sarà vero, visto il successo dello spettacolo, acclamato dal pubblico ed arricchito dalla simpatia delle artiste, oltre che dal loro talento.
In scena otto donne, otto eclettiche, che cantano, suonano, recitano…gli amici oriundi le aspettano in America, ma loro sorridono e come fanno sulla scena, recitano in coro “…Se è veru ca lu munnu gira, l’America di cca avi a passari!”
Oltre a Ilenia Costanza e Lorena Vetro, sul palco ci saranno Cristiana Mastrantonio, Monica Tenev, Roberta Ciampa, Francesca Nigro, Enrica Marini e Fabrizia Pandimiglio.