Alla Bit di Milano le ceramiche siciliane: in un museo a cielo aperto l’esposizione di 16 pezzi unici
Dalla Sicilia a Milano, oltre 1.500 chilometri per esporre 16 pezzi unici di ceramica astistica siciliana alla Bit, la Borsa Internazionale del Turismo in corso a Milano. Un viaggio attraverso l’Italia con una spedizione speciale per esporre al Padiglione Sicilia, presso l’Allianz Mi.Co il più grande centro congressi d’Europa, le meraviglie dell’arte ceramista siciliana. Con le loro forme e i loro colori, queste opere, sorrette da supporti specchiati, hanno attratto moltissimi visitatori che si sono soffermati per ammirare e fotografare questa esposizione come in un vero e proprio museo, composto da alcuni pezzi esclusivi provenienti da collezioni private e musei civici e che rappresentano le sei città della rete della “Strade della ceramica Siciliana”.
Tra questi una “rasta” proveniente da Collesano in provincia di Palermo datata 1940 dell’autore Litterio Iachetta e, sempre da Collesano il vaso del ceramista Giovanni Manganello. Da Caltagirone “La Cupola” di Giuseppe Pistone e la “Regia degli Erei” di Desireé Delfino. Da Monreale il maestro Nicolò Giuliano ha portato due teste di moro della dimensione 30×20 denominate “Re siciliano” e “Regina siciliana”. Sempre da Monreale altre due teste di moro raffiguranti Guglielmo II e Costanza d’Aragona delle ceramiche di Bisanzio. Da Burgio, in provincia di Agrigento, il vaso siciliano della bottega ceramica “La Gioiosa” e la grasta con merli e decori di Paolo Caravella. Da Sciacca (AG), il vaso ad alberello del 2016 di Giuseppe Stefano Trapani e le statuine di Giovanni Muscarnera oltre al “Peppe Nappa” di Alberto Sodano; da Santo Stefano di Camastra (ME), due teste di moro della dimensione 45×30 e realizzate dal liceo artistico regionale “Ciro Michele Esposito” del professore Salvatore Bartolotta. Opere d’arte uniche che sono state ammirate e fotografate da migliaia di visitatori che hanno affollato i padiglioni dell’esposizione.
“Come amministrazione comunale siamo felici di essere qui e di fare parte di questo progetto che ha lo scopo nobile di valorizzare e rilanciare la tradizione secolare della ceramica e far conoscere i nostri borghi e le nostre bellezze – dice Tiziana Cascio, sindaco di Collesano – Un’opportunità di crescita e sviluppo per i nostri territori”. Il Padiglione Sicilia è stato tra i più visitati e in molti hanno potuto ammirare le opere d’arte frutto della fantasia degli artigiani locali. “Siamo contenti di essere presenti alla Bit – spiega Fabio Termine, primo cittadino di Sciacca – e di promuovere in questa occasione la nostra tradizione ceramica, non da soli ma attraverso un progetto di rete di cui fanno parte altri cinque comuni che ci sta consentendo di essere più attraenti e attrattivi”.
Durante la tre giorni i visitatori hanno anche potuto degustare i prodotti da forno, come biscotti e pane, di Gianmichele Messina della Forneria Messina di San Martino delle Scale, frazione del comune di Monreale o le cassatine tipiche di Collesano rimarcando così lo stretto legame esistente fra la produzione di ceramiche e la tradizione siciliana dei prodotti da forno. Le sei città della ceramica siciliana si contraddistinguono anche per la produzione di prodotti da forno che, tanto quanto le ceramiche artistiche, fanno parte integrante dell’identità locale. Entrambi sono “prodotti da forno”, entrambi necessitano di un impasto, di una manipolazione, di una cottura e di una decorazione. Gli allievi del liceo artistico regionale “Ciro Michele Esposito” di Santo Stefano di Camastra hanno realizzato una dimostrazione dal vivo della lavorazione al tornio e la decorazione delle piastrelle.