Amo la lingua italiana in tutte le sue sfaccettature e infinite regole e, giorni fa, ero intenta a spremermi le meningi per trovare un sinonimo di “femminilità”, finché decido di consultare il dizionario Treccani: “derivazione di femminile; il complesso delle caratteristiche proprie della donna, con speciale riferimento all’aspetto fisico e alla seduzione”.
Quel riferimento alla “seduzione”, però, mi é parso un po’ riduttivo, dal momento che associo la femminilità a qualcosa di più garbato, al tepore della primavera, ad un abito che comunichi freschezza e leggerezza, alla morbidezza della scultura classica, ai miti greci, al profumo dei trucchi e dei saloni di bellezza.
Non è un caso che nel cuore della mia città d’origine, Agrigento, ci sia un luogo che io ho sempre collegato alla mia idea di femminilità perché, da 25 anni, dona forma ai desideri di ogni donna: un nuovo taglio o un colore azzardato che regalino il desiderio di un cambiamento; la solita messa in piega che regali il desiderio che nulla cambi; un’acconciatura che regali il ricordo di un giorno speciale.
Questo luogo, a me molto familiare, è il salone di “Alessandro-I Parrucchieri”, gestito appunto dall’arte sopraffina di Alessandro Burgio che, coniugando passione e tecnica, ha incorniciato i sorrisi e gli sguardi di ogni donna in acconciature sempre affascinanti.
Ci sono, poi, luoghi in cui la femminilità decide di nascondersi, sembra entrare in contrasto con il concetto più immediato di bellezza. E mi riferisco ai reparti oncologici in cui le donne non solo devono affrontare una malattia oscura e subdola, ma devono anche fare i conti con un aspetto che muta velocemente, talvolta drasticamente. Certo, la priorità è affrontare la malattia, ma la cura della bellezza può regalare attimi di genuina serenità.
Ebbene, qualche anno fa, sempre ad Agrigento, è nata un’associazione con l’obiettivo di dar vita ad un progetto semplicemente ammirevole: donare momenti di bellezza alle pazienti del reparto oncologico dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. La promotrice dell’iniziativa è Liliana Buscarino, estetista e titolare, da oltre vent’anni, del centro estetico “Kore” da cui deriva anche il nome dell’associazione. Nel suo storico centro estetica, Liliana ha letteralmente coccolato le sue clienti, aiutandole a piacersi di più e, negli ultimi cinque anni, ha messo a disposizione la sua professionalità e la sua sensibilità all’interno del reparto oncologico, trovando un fedele alleato nell’arte di Alessandro Burgio. Ma facciamoci raccontare direttamente da loro il progetto dell’Associazione “Kore Onlus”.
LILIANA, COS’È KORE E COM’È NATA L’IDEA DI QUESTO PROGETTO
Kore è un’Associazione Onlus, voluta da un gruppo di amiche, che si pone lo scopo di informare sui servizi utili ai pazienti oncologici. Abbiamo iniziato con un laboratorio di trucco, presente oggi all’interno del reparto di oncologia dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, che ha l’obiettivo di insegnare alle pazienti come ripristinare quei tratti del viso che, purtroppo, a causa della chemioterapia subiscono cambiamenti, alterando l’espressività del volto.
Questo progetto pone le sue radici nel mio lavoro. Nel corso degli anni mi sono ritrovata sempre di più a fare consulenza estetica a clienti che, dopo le cure oncologiche, hanno dovuto fare i conti con la caduta dei peli delle sopracciglia e delle ciglia e, quindi, con la trasformazione della morfologia del viso. Ho sentito l’esigenza di intraprendere un percorso di studi che mi permettesse di conoscere l’altro aspetto della professione dell’estetista.
L’estetica pertanto non più fine a se stessa, ma che abbia come obiettivo “l’ascolto” delle esigenze di una fascia di clientela che cerca in essa un supporto per poter affrontare, insieme alle cure, un periodo doloroso e difficile.
ALESSANDRO, PERCHÉ HAI SPOSATO LA CAUSA DELL’ASSOCIAZIONE KORE?
È una forma di gratitudine, faccio un mestiere bellissimo che mi ha regalato tantissime opportunità in questi anni. Ho sposato la causa di Liliana per due motivi. Il primo è perché crediamo che, di fronte a persone che hanno delle necessità, non ci si può porre come il professionista che cerca il guadagno, ma come il professionista che mette in atto tutte le strategie e le competenze affinché il risultato finale sia il migliore possibile. Per quanto mi riguarda cerco, anche con l’ironia, di scegliere parrucche comode e versatili, con un taglio adeguato alla morfologia di ogni donna, in modo che superino questo periodo complesso supportate anche nell’aspetto fisico.
Il secondo motivo è personale, Liliana è una delle mie migliori amiche, siamo cresciuti insieme, ci conosciamo profondamente sia nel privato che nella professione tanto che, a volte, le mie stesse clienti vanno da lei o viceversa. Farmi coinvolgere in questo progetto è stato, quindi, un passaggio naturale.
I DESIDERI DI UNA CLIENTE CON PROBLEMI ONCOLOGICI SONO UGUALI A QUELLI DI UNA CLIENTE “SANA”?
Liliana: Ogni donna ha un approccio diverso con il proprio aspetto estetico. Le richieste sono molteplici: dalla cliente che, non riconoscendosi più nell’immagine che lo specchio le rimanda, decide di voler cambiare il proprio look con trucco e capelli completamente diversi da quelli abituali, alla cliente che sente l’esigenza di ripristinare e quindi “mimare” l’immagine che più lei riconosce come propria. Si restituisce alla donna, sin dal mattino, l’autonomia senza vivere il disagio ulteriore di non sentirsi in armonia con se stessa.
Alessandro: Il mio unico desiderio è che le donne siano felici guardandosi allo specchio sia nella vita di tutti i giorni sia durante la fase di una malattia che mette a dura prova l’universo femminile.
QUAL È PER VOI UN SINONIMO DI FEMMINILITÀ?
Alessandro: Il senso di femminilità di una donna viene fuori quando si piace e, soprattutto, quando piace. La femminilità per me è legata alla sensualità, è una diretta conseguenza, l’una non può fare a meno dell’altra. Ormai sono molti gli anni vissuti a contatto con le donne, basta poco per percepire i loro stati d’animo, se sono ferite, arrabbiate, desiderose, vulnerabili; riconosco quando una donna è stanca della sua routine, perché il cambiamento inizia proprio dai capelli, sono loro che si affacciano per primi ad una nuova vita.
Liliana: Spesso la femminilità è associata all’aspetto estetico nonché a quello esteriore della donna. Mai come oggi tutto ciò è inflazionato ed esasperato dall’uso e dall’abuso che se ne fa sui social. Da sempre ho perseguito come risultato la fidelizzazione della cliente sposando la filosofia per cui ogni donna debba riconoscere in sé e valorizzare le proprie peculiarità non negando a se stessa la propria identità.
QUALI I PROGETTI E GLI OBIETTIVI FUTURI DEL PROGETTO KORE?
Liliana: L’aspetto estetico di una cliente con problemi oncologici purtroppo subisce molte trasformazioni ed oggi l’estetista può essere d’aiuto, anche complementare, alle cure oncologiche senza per questo sfociare mai in ambiti che non appartengono alla professione. Per far ciò occorre studiare e conoscere la materia approfondendo sempre di più gli studi e soffermandosi, appunto, su quella che è oggi la nuova figura dell’estetista.
Alessandro: Spero tanto di continuare a collaborare con la Onlus, affinché diventi una realtà consolidata e punto di riferimento nel territorio. Bisogna supportare i loro progetti, puntare alla prevenzione, e noi cercheremo, con il nostro brio, con le nostre armi, che sono il sorriso, la professionalità e l’accoglienza, di tenere alta l’attenzione su questi temi.
Il progetto Kore rappresenta un’eccellenza del nostro territorio sia nelle intenzioni che nella professionalità. Chiunque voglia sostenere questa iniziativa, può donare un libero contributo al seguente IBAN: IT19 J030 6909 6061 0000 0168 651
Chiunque, invece, volesse avere maggiori informazioni sull’Associazione, può contattare:
associazionekoreonlus.it
associazionekoreonlus@gmail.com
La pagina Facebook: Associazione Kore Onlus.
Laura Ruoppolo
Fonte Foto e Articolo A tutta mamma – www.atuttamamma.net
Scrivo Libero ringrazia l’autrice dell’articolo e la redazione di atuttamamma.net per la gentile concessione