Aldo Mucci (Usb) contro la chiusura di Telejato
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Aldo Mucci (in foto), dell’Unione Sindacale di Base (ex LSU) contro la paventata chiusura dell’emittente televisiva Telejato di Pino Maniaci.
“Il 2 Dicembre potremmo celebrare la giornata del bavaglio alla libera informazione. Telejato, piccola emittente televisiva siciliana gestita dalla famiglia Maniaci dal 1999 sotto la guida di Pino Maniaci. Telejato, con sede a Partinico e copre un bacino d’utenza caratterizzato storicamente da una forte presenza mafiosa: Alcamo, Castellammare del Golfo, San Giuseppe Jato, Corleone, Cinisi, Montelepre. rischia di chiudere.La Corte europea (con successiva delibera ministero dello sviluppo economico), ha imposto alla tv siciliana di interrompere le trasmissioni entro la data del 2 dicembre prossimo, dopo un ricorso delle autorità dell’isola.La storica televisione antimafia diretta da Pino Maniaci, che trasmette da Partitico, famosa in tutta Italia per l’attivismo antimafia del suo direttore, col suo segnale infatti disturberebbe le trasmissioni del digitale terrestre di Malta. Lo “spegnimento” della libera informazione sarebbe fissata per il prossimo 2 dicembre. L’emettiente, infatti, disturberebbe le trasmissioni televisive di Malta. Dal 2 dicembre sarebbero una ventina le emittenti siciliane che rischiano di essere oscurate a causa di una delibera del governo che impone l’eliminazione delle frequenze interferenti con Paesi confinanti. Questa decisione avrebbe pesanti ripercussioni sulle molteciplita’ di voci e sul diritto d’informazione dei siciliani, gia’ minato recentemente dalla chiusura di altre emittenti storiche.In un periodo come quello che viviamo, in cui gli atti di corruzione si moltiplicano, la possibilità per i cittadini di conoscere e vigilare sulla gestione della cosa pubblica è un’esigenza democratica da tutelare.Scrisse Amartya Kumar Sen,Filosofo e premio Nobel indiano : “La principale speranza di armonia nel nostro tormentato mondo,risiede nella pluralità delle nostre identità che si intrecciano l’una con l’altra e sono refrattarie a divisioni drastiche lungo linee di confine invalicabili a cui non si può opporre resistenza”.