L’opera di Pinter, premio Nobel per la letteratura, è messa in scena sotto la guida di Francesco Capitano, regista e attore dai natali agrigentini che vanta collaborazioni con i grandi del teatro italiano. Nel testo di Pinter “una famiglia apparentemente normale (un padre ex macellaio, un fratello taxista, tre figli)” scrive in una nota il regista Francesco Capitano, “svela fra i suoi componenti miserie, contraddizioni, squilibri, violenze. Tali aspetti si accentuano e si complicano con l’arrivo dopo anni – in compagnia della moglie – del figlio primogenito, riuscito professore in una Università americana. La donna, in particolare, va a configurarsi in quel chiuso mondo tutto al maschile quale elemento d’evocazione mitica, polo attrattivo e distruttivo allo stesso tempo. Si attuano nei suoi confronti schemi primordiali di fascinazione, di dominio, di sfruttamento. Ne risulta una partita giocata su piani di opposizione, ordinari e anomali, manierati e volgari, al limite del grottesco e dell’assurdo, tra perfidie, sottigliezze, grossolanità; e nella quale tutti più o meno finiscono perdenti, ciascuno immerso in una grigia solitudine.”
Un’opera sorprendente incentrata su un difficile equilibrio di humour e di tensione drammatica. In scena lo stesso regista, Francesco Capitano, Salvatore Nocera Bracco, Luigi Corbino, Daniele Fronda, Paolo Di Noto e Marcella Lattuca.
Lo spettacolo, la cui scena e costumi sono stati curati da Donatella Giannettino, andrà in scena sabato 5 dicembre alle ore 21 e domenica 6 dicembre alle ore 18.
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