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Agrigento, tutto pronto per la seconda edizione del “Trofeo Luigi Pirandello”

Si inaugura venerdì 27 agosto 2021 alle 17.30 al Teatro Luigi Pirandello, nel monumentale Atrio di Palazzo dei Giganti, la seconda edizione del “Trofeo Luigi Pirandello”, un evento di Arte contemporanea ideato e voluto dal Maestro Francesco Anastasi, un artista che rappresenta a livello, non solo nazionale, la Sicilia e il mondo mediterraneo. Saranno presenti alla cerimonia di inaugurazione il Sindaco di Agrigento, dott. Francesco Miccichè, l’Assessore alla Cultura, dott. Costantino Ciulla, l’assessore al Turismo, dott. Francesco Picarella, il Direttore Artistico Francesco Anastasi, autorità e rappresentanti delle Istituzioni.

Le opere che sono state selezionate per il Trofeo rimarranno esposte fino a giovedì 9 settembre; gli artisti partecipanti sono: professor Luigi Prado, Carmen Casale, Tiziana Di Mauro, Fiorenza D’Orazi, Gina Fortunato, Paola Fucina, Gianni Giannettino, Emanuela Lo Presti, Francesco Mangiameli, Laura Marra, Roberta Martinoli, Concetta Antonia Pagano, professoressa Patrizia Prado, Valentina Preda, Salvatore Ribaudo, professoressa Margherita Rinaldi, Valentina Scrocco, Raffaele Silvestri, Giuseppina Taddei.

Il Sindaco Francesco Miccichè ha dichiarato: “Finalmente un trofeo dedicato all’arte nel nome di Luigi Pirandello: il Comune di Agrigento ha accolto con entusiasmo la proposta del Maestro Francesco Anastasi di rinnovare l’importante evento culturale che nella passata edizione aveva già visto una nutrita partecipazione. Da parte del Comune il sostegno a iniziative di respiro e livello nazionale come il Trofeo Pirandello ha una duplice valenza: aprire nuovamente la nostra città agli scambi culturali che per tre millenni sono stati testimoni del suo ruolo di primo piano nell’evolversi della società del Mediterraneo e riconoscere l’indiscutibile valore dell’apporto che le capacità del singolo, come il Maestro Francesco Anastasi, possono dare all’intera comunità. Essere Amministrazione, infatti, nel senso più alto e nobile della parola significa sostenere, promuovere e disporre della cosa pubblica nell’interesse collettivo. Ma, e non mi stancherò mai di sottolinearlo, la forza e la volontà, la tenacia e la capacità individuale sono l’unico e vero elemento capace di azionare il volano della società. Di questo non possiamo che ringraziare l’Artista che con i suoi colori pieni di vita, con i mercati palermitani e la bellezza classica delle sue figure senza tempo sta per la seconda volta risvegliando Agrigento attraverso la cultura e il rinnovato senso del bello”.

Questo invece è il commento dell’Assessore alla cultura, Costantino Ciulla: “L’idea del Trofeo è del maestro Francesco Anastasi ma per l’Amministrazione è fondamentale anche e soprattutto la sua direzione artistica, perché nella sua lunga e prolifica attività di pittore ha saputo mostrare una grande attenzione a temi importanti per la collettività: è un artista orgoglioso delle proprie radici, che affronta senza ipocrisia i problemi dello sbandamento e dell’impoverimento culturale, capace di attenzione verso le fragilità e molto impegnato a promuovere il rispetto verso il mondo femminile, a contrastare la violenza e il degrado, a cercare equilibrio e bellezza”.

L’Amministrazione Municipale di Agrigento riconosce così al Maestro Anastasi la forza del suo messaggio artistico, tributando all’autore de “Il mercato della Vucciria” il giusto merito per essere riuscito a coniugare tradizione, estetica e progettualità per un futuro diverso e migliore della nostra terra di Sicilia. “Il mercato della Vucciria” è una grande tela, dieci metri per tre, una delle più grandi nell’arte contemporanea e ha richiesto diciotto mesi di lavoro; l’opera è stata esposta alla Biennale di Venezia nel 2019, nei raffinati locali di Palazzo Zenobio. Il Critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso la descrive così: “Il mercato della Vucciria è la sintesi perfetta della coesistenza tra dimensioni temporali e umane. In essa viene raffigurato il celebre mercato palermitano con la tipica bolgia di persone che ci suggerisce il caos delle voci e la frenesia di quel momento comune”.
Anna Maria Esposito ha spiegato invece che “Un artista possiede il privilegio di leggere la storia e trasformarla in una testimonianza che molto spesso gli sopravvive”.
Queste sono le parole del critico Massimiliano Reggiani “L’arte di Anastasi non vuole nobilitare la massa ma cerca di raccoglierne la traccia lasciata dal flusso ininterrotto degli individui; guarda allo scorrere dei singoli, ognuno unico e universale, ai valori sì perduti ma anche alle sensibilità che nel futuro si faranno avanti: è un’arte al contempo sacra e laica.”

Per concludere la dichiarazione del Direttore Artistico, Francesco Anastasi ideatore e promotore del Trofeo Pirandello per comprendere appieno lo spirito della manifestazione: “L’arte può essere anche grido di rabbia, segno dell’insofferenza, riflesso del vicolo cieco in cui molti purtroppo si perdono: la mia arte, invece, ricorda e medita sul passato, osserva, assapora, si commuove o si indigna rispetto al presente ma guarda soprattutto al domani. Per questo è una pittura intrisa di luce, alla ricerca di armonia e di condivisione; cerca di progettare il futuro senza imporre, di coinvolgere raccontando un’esperienza di vita. Senza ipocrisia, senza essere stucchevole, senza urtare chi la guarda, l’arte dovrebbe prima di tutto affascinare senza diventare fine a sé stessa: nell’arte, oltre la tecnica, è fondamentale il messaggio”.