“La nostra azione, determinata dal buon senso, è stata premiata – osservano i 4 consiglieri comunali – trovando il pieno sostegno di quasi tutti i colleghi rispetto alla proposta originaria, avanzata dagli Uffici competenti con il bene placet dell’Amministrazione attiva, che prevedeva un ritocco al rialzo del costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Che tradotto in soldoni, avrebbe prodotto un inevitabile incremento della tariffa.
Abbiamo eretto un muro solido ed inamovibile. Come dire, da qui non si passa. E in effetti il piano economico e finanziario è tornato indietro e nel giro di 48 ore, nonostante le resistenze iniziali della macchina burocratica, è riapprodato in Aula rivisto e corretto. C’è stata la riduzione invocata attraverso dei tagli segnatamente individuati dall’Amministrazione comunale. E così alla fine, non solo la Tari per l’anno in corso non è lievita, ma addirittura, seppur lievemente, è stata ridotta – sottolineano Picone, Vaccarello, Vullo e Spataro – tutto a beneficio dei contribuenti. Un piccolo segnale, certamente, ma doveroso ed opportuno in un momento di crisi e di sofferenza economica per le famiglie. Per di più, come accade sempre, non solo operiamo con margini di manovra vicini allo zero, ma siamo costretti ad esaminare le proposte quando i termini stanno per scadere. Una prassi, purtroppo, ormai consolidata al Comune di Agrigento che va sonoramente e categoricamente smontata. Il Consiglio non può essere sistematicamente mortificato nelle sue funzioni e nel suo ruolo.
E adesso, per contenere ulteriormente i costi della Tari – concludono i consiglieri del gruppo “Uniti per la Città” – bisogna muoversi concretamente e seriamente sul terreno della lotta all’evasione e all’elusione e ad avviare nell’intero territorio comunale la raccolta differenziata per non incorrere nella pesante penalizzazione dell’ecotassa”.