Agrigento, sparatoria al Villaggio Mosè: ordinanza di custodia cautelare in carcere per tre soggetti
Nella tarda serata di martedì 27 febbraio 2024, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, il Giudice per le Indagini Preliminari di Agrigento, ha emesso un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere a carico dei tre uomini residenti a Palma di Montechiaro, indagati del reato di omicidio commesso per errore, tentato omicidio e detenzione illegale di arma.
I fatti sono avvenuti alle ore 17,00 circa del 23 febbraio 2024 quando personale dell’U.P.G.S.P. e della Squadra Mobile è intervenuto in località Villaggio Mosè, viale Leonardo Sciascia, presso un concessionario di autovetture, per una segnalazione relativa a persona attinta da colpi d’arma da fuoco.
Nell’occorso, il personale operante, anche grazie all’attività svolta dalla Polizia Scientifica ed alla pronta analisi dei video acquisiti dalle telecamere di sorveglianza della concessionaria, ha potuto constatare che un trentasettenne di Palma di Montechiaro, gravato da precedenti di polizia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, percosse e minacce, insieme a suo fratello quarantenne, ed altri due complici di 37 e 40 anni si erano resi protagonisti di una spedizione punitiva in danno del titolare dell’autosalone, di 48 anni, colpito ripetutamente con pugni al volto.
In quel frangente, i fratelli e gli altri due complici si sono avventati sull’uomo il quale, dopo essersi visto puntare una pistola semiautomatica calibro 9, ha reagito con una tecnica di difesa personale, riuscendo a ruotare verso uno degli assalitori l’arma puntata sulla sua persona; nella colluttazione è rimasto ferito da un colpo all’addome il trentasettenne.
Inoltre, subito dopo, il fratello dell’assalitore ha puntato l’arma in direzione di uno dei figli del titolare dell’autosalone e premuto il grilletto: solo l’inceppamento o il malfunzionamento della pistola ha impedito il verificarsi dell’evento morte in suo danno.
Immediatamente dopo il ferimento, il fratello della vittima ed uno dei complici hanno provveduto al trasporto presso l’Ospedale di Agrigento del ferito che, a causa delle lesioni riportate, è deceduto intorno alle ore 18.00, all’interno del Pronto Soccorso.
La ricognizione cadaverica sul corpo ha consentito di rilevare un foro di entrata all’addome e ferite su entrambe le mani, compatibili con la dinamica riferita dal titolare dell’autosalone.
La persona deceduta, infatti, presentava sulla mano destra escoriazioni che appaiono dovute allo scarrellamento dell’arma e tali ferite si ritengono sintomatiche del fatto che la vittima impugnasse la pistola al momento dell’esplosione del colpo.
Dal complesso delle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti, inoltre, è emerso che il movente dell’aggressione ha avuto origine da alcuni debiti che il titolare dell’autosalone aveva contratto nei confronti dei due fratelli, anch’essi titolari di analoga attività commerciale nel territorio di Palma di Montechiaro, derivanti dalla compravendita di automobili usate.
Alla luce degli elementi acquisiti e delle risultanze investigative raccolte senza soluzione di continuità dalla Squadra Mobile di Agrigento, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, nella mattinata di venerdì 24 febbraio 2024, ha adottato un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, ex art. 384 c.p.p., a carico dei tre assalitori, indagati per i reati di omicidio che, per errore nell’uso dei mezzi di esecuzione del reato, o per un’altra causa, ha cagionato offesa a persona diversa da quella alla quale l’offesa era diretta, di tentato omicidio, ai danni del figlio del titolare dell’autosalone, e di porto illegale di arma da fuoco.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Agrigento, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica di Agrigento, ha emesso un decreto di non convalida del fermo, avendo ritenuto non sussistente il pericolo di fuga, ma ha contestualmente adottato un’ordinanza con la quale ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere a carico dei tre assalitori che, pertanto, restano, allo stato attuale, presso la Casa Circondariale di Agrigento.