I fatti contestati concernono la sussistenza di profili di rilevanza penale in una serie di condotte poste in essere da taluni componenti del disciolto Consiglio Comunale di Agrigento; tali condotte, passate alla ribalta dell’attenzione mediatica nazionale sono apparse, da subito, “distorsive” delle prerogative e garanzie poste dall’ordinamento giuridico a presidio del corretto espletamento delle funzioni istituzionali proprie degli “amministratori locali”.
Il Gip ha ritenuto sussistenti talune delle prospettazioni accusatorie ed in relazione ad esse ha disposto la chiesta misura reale. Non è stata accolta la richiesta per altre imputazioni, con riferimento ad altri indagati.
La Procura della Repubblica si riserva di valutare la impugnabilità dell’ordinanza nella parte in cui ha rigettato le proprie richieste.