Lo dichiara in una nota il meetup “Attivisti con le Stelle per Agrigento” dopo lo studio effettuato dall’attivista, ing. Eros Bartolomeo (in foto), che pone alcune delle osservazioni in vista dell’incontro sul PUMS (Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile) in programma per oggi.
“Un lavoro fatto abbastanza bene e che va a coprire molti dei punti problematici della nostra città. Dispiace notare che, nonostante questo andrà a dare benefici agli stakeholder, portatori di interesse, poco o niente sia stato da loro portato sul tavolo di lavoro nonostante le buone intenzioni iniziali.
Tante belle idee ma che, purtroppo, non tutte saranno molto verosimilmente realizzabili. Parliamo, ad esempio, delle corse dell’ipotetico tram previste nella tratta Agrigento Bassa – Agrigento Centrale. Chi è stato presente alle riunioni, come il sottoscritto, ha sentito della impossibilità da parte dello stakeholder RFI a dare la disponibilità di condivisione della propria rete ferroviaria per diversi motivi, da quello strutturale a quello organizzativo per via degli orari non sempre compatibili: va realizzato su una propria sovrastruttura. Ma è presente sul PUMS, è una delle strategie per rendere più allettante il trasporto pubblico a quello privato, incentivandolo in tal senso, ma ciò risulta, ahinoi, irrealizzabile.
O come per la tratta prevista fino all’ospedale San Giovanni Di Dio, evitando agli avventori del nosocomio la mulattiera, ehm, strada che ci divide.. Ciò per il fatto che i comuni coinvolti sono 3: Agrigento, Favara ed Aragona. Certamente non va tralasciata questa idea ma va ridiscussa insieme a tutti i comuni che vengono attraversati da queste importanti strutture viarie. Cosa che è stata ampiamente discussa con i presenti ma la bozza è rimasta tale”.
“Si notano inoltre alcune sbavature: è evidente dai “sondaggi” fatti ai “turisti” di Raffadali o Cammarata (andrebbero, ad esempio, estesi ai “veri” turisti, quelli che frequentano la Valle dei Templi o il museo archeologico o ai clienti di Hotel e B&B) o alla prevista rotatoria del quadrivio (le misure usate ed i disegni vanno ad invadere le proprietà private oltre all’aiuola accanto al tabacchino, dimostrano la mancanza di un rilievo topografico), o ai conteggi delle auto in ingresso ed in uscita dalla città fatti con strumentazione sicuramente onerosa, ma per limitati periodi temporali (perchè non usare la collaborazione di Google per rilevare la miriade di dati in loro possesso tramite gli smartphone? Lo fa già, con il rilievo del traffico in tempo reale, ma i dati rimangono solamente a loro, lo suggerii nella mia nota inviata a Sintagma del 09/07/2015)”.
“Utilissimo e prezioso il lavoro di ricerca e catalogazione sugli stalli esistenti in tutto il territorio cittadino. Non ritengo utile né necessario perseguire e ampliare l’offerta di parcheggio nel centro cittadino in quanto ciò è deleterio per il trasporto pubblico e per la fluidità del traffico all’interno della città: più parcheggi, significano più auto che circolano alla ricerca di essi, soprattutto quelli gratuiti. Benissimo l’uso degli stalli in periferia e l’intermodalità proposta, anche con sistemi ettometrici, minibus o con bus a chiamata nel caso di zone con meno passeggeri. Qui deve essere la TUA a dare una mano ed a offrire i propri suggerimenti sulla base delle esperienze acquisite in città.
Ottimo il lavoro sulla possibilità di smaltimento del traffico in Contrada Calcarelle, dove ha sede, tra gli altri istituti, la nostra Università, lavoro frutto anche della collaborazione di Ingegneri e Architetti della Provincia di Agrigento. In realtà è stato proposto anche qualcosa di meno oneroso, è chiaro che qui dipenderà molto dalle disponibilità economiche del comune anche tramite la partecipazione di bandi specifici.
Infine lo sguardo al prossimo futuro, si spera, con la possibilità di investire sul car-sharing, bike-sharing e autobus, tutti rigorosamente elettrici, è sicuramente un’ottima prospettiva ma necessita di vera volontà politica e, come sempre, di finanziamenti cospicui. E’ necessario, a tal proposito, riuscire ad intercettare i bandi proposti dalla Comunita Europea andando a realizzare, preventivamente, i progetti di cui necessitiamo, non arrivando con l’acqua alla gola e lavorando sin da subito per essere immediatamente pronti. Sarebbe auspicabile concentrarsi su quelli possibili e facilmente realizzabili (rotatorie, incroci, sensi unici, ecc…), mantenendo sempre vivo l’interesse sui vari finanziamenti che vengono elargiti per poterci permettere anche quelli più ambiziosi. Poi, se tra un finanziamento e l’altro, riuscissimo anche lavorare sull’importantissima e mancante segnaletica orizzontale, che non è solamente rappresentata dalle sole strisce pedonali, forse riusciremmo a capire che qualcosa sta finalmente cambiando…”