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Agrigento, premio Empedocle per le Scienze Umane all’imam Sayyed Jawad Mohammed Taqi al Khoel

Nella situazione mondiale attuale, in cui spesso si uccide per motivi religiosi, è importantissimo avere come interlocutori persone influenti di diverse confessioni che siano votate al dialogo e che intendano la fede come fratellanza e non come motivo di odio.

In questa direzione va l’assegnazione del premio Empedocle per le Scienze Umane in memoria di Paolo Borsellino, da parte dell’Accademia di studi mediterranei di Agrigento su impulso del presidente onorario prof. Assuntina Gallo, all’imam Sayyed Jawad Mohammed Taqi al Khoel, segretario generale dell’Istituto Al Khoel di Najaf in Iraq. L’Istituto è un centro che si può definire pionieristico che combina un seminario islamico tradizionale con un’accademia interconfessionale contemporanea, come dire che getta le basi per avviare un dialogo costruttivo di pace tra le diverse religioni.

L’imam è molto giovane, essendo nato nel 1980 proprio a Najaf. La sua famiglia è la guida spirituale dei musulmani sciiti ed il padre, l’ayatollah Imam Sayyed Abiul-Qasim Al Khoel, venne assassinato nel 1994. Dopo questo drammatico fatto di sangue, il giovane Jawad Mohammed emigrò in Iran dove intraprese gli studi islamici all’Hawza (che si può parificare al seminario) di Qom. Nel 2003 tornò a Najaf pe proseguire gli studi, ma poi se ne andò a Londra dove nel 2008 si laureò all’Università di studi islamici, dove nel 2017 ha completato il dottorato di ricerca, dopo aver frequentato un master in teologia islamica all’università di studi islamici di Amman nel 2010, analizzando in particolare le radici teologiche della violenza religiosa nell’Islam.

Considerato uno dei 500 musulmani più influenti al mondo, è dunque una vera e propria autorità in questo campo. E’ membro di numerose organizzazioni teologiche e religiose che si concentrano sul dialogo interreligioso e sulla creazione di relazioni più strette tra i gruppi di fede. Partecipa regolarmente e diverse conferenze ed iniziative internazionali su questo argomento.

Tra le altre cose è uno dei firmatari dell’iniziativa “Parola comune” tra musulmani e cristiani. Nel 2012 ha ricevuto il prestigioso premio per la pace della Fondazione per il soccorso e la riconciliazione in Medio Oriente. E’ anche presidente dell’Unesco per lo sviluppo degli studi di dialogo interreligioso.

Nel 2013 ha lanciato il Consiglio iracheno per il dialogo interreligioso, struttura basata a Baghdad in Iraq.

La premiazione, come si sa, è prevista per sabato 2 dicembre alle ore 16 al teatro Pirandello.

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