Agrigento, piattaforma ecologica: intervengono Firetto e Fontana
“L’era digitale ha introdotto una maggiore e più rapida diffusione delle notizie, quindi, teoricamente, anche un più efficace controllo democratico.
Purtroppo, invece, assistiamo sempre più spesso a un dannoso effetto collaterale: molti utenti del web e alcuni operatori dei media hanno dimenticato che alla base di una buona informazione c’è il controllo delle fonti. E che, se la fonte è un soggetto direttamente interessato, la notizia va presa con le pinze”.
A dichiaralo è il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, e l’assessore Mimmo Fontana, che aggiungono:
“E’ esattamente il caso della notizia diffusa da Progeonews, che ha “denunciato” che il Comune avrebbe bloccato la raccolta differenziata non portando più il materiale alla piattaforma Progeo Srl.
Per misurarne l’attendibilità e chiudere la questione, sarebbe sufficiente notare che si tratta del giornale online dell’azienda che si sente penalizzata dalle scelte fatte dall’amministrazione di Agrigento, non di una casuale omonimia. Siccome noi crediamo davvero nella trasparenza dell’informazione, riteniamo di spiegare quello che sta realmente succedendo”.
“La Progeo Srl – dichiarano Firetto e Fontana – negli anni scorsi è stata utilizzata come piattaforma per selezionare e raccogliere i rifiuti differenziati dall’ATO GESA. Quando il servizio è ritornato al Comune, è stato mantenuto in vita il vecchio contratto stipulato con GESA con un susseguirsi di proroghe giunte fino a oggi, ritenendo che quella di PROGEO, essendo la piattaforma più vicina, sarebbe certamente stata anche la più economica. Le cose però non stanno proprio così.
Solo per fare un esempio, da mesi ci chiediamo perché alcuni comuni della provincia incassino mediamente dal conferimento della plastica in un’altra piattaforma circa 170 euro a tonnellata, mentre il comune di Agrigento ne paga 100. In entrambi i casi al netto dei costi di selezione. È fin troppo evidente che qualcosa non funziona. È possibile che la qualità della raccolta multi materiale stradale di Agrigento, il cassonetto blu, sia tanto scarsa da essere equiparata al rifiuto da mandare in discarica. Se è così, portarla a una piattaforma per il riciclo è un imbroglio ai danni del nostro ambiente e dei cittadini. È altresì probabile che una gestione di fatto monopolistica non abbia alcun interesse a migliorare il servizio per renderlo più conveniente per la comunità”.
“Una cosa è certa: nelle città normali la raccolta differenziata garantisce due vantaggi economici, riduce i costi di conferimento in discarica e produce incassi dalla piattaforme CONAI. Il sistema che abbiamo trovato ad Agrigento è l’esatto opposto: solo costi a danno degli agrigentini che pagano bollette insostenibili e nessun vantaggio per l’ambiente”.
“È ormai chiaro a tutti che intendiamo trasformare Agrigento in una città normale, rompendo dannose situazioni di privilegio che si sono consolidate negli anni. Questo nuovo corso, come si poteva immaginare, sta provocando la reazione di chi da anni beneficiava del vecchio andazzo.
Questa amministrazione non si farà condizionare, convinta che i servizi vadano assegnati attraverso gare pubbliche e trasparenti. Per questo, entro la fine dell’anno saranno pubblicati i bandi per l’affidamento della raccolta differenziata alle piattaforme CONAI.
Consideriamo questo l’unico modo per costruire un sistema integrato di gestione basato sulla raccolta differenziata dei rifiuti, efficiente e nell’interesse di tutti i cittadini, anziché di pochi privilegiati, come è stato fino a ora”, concludono Firetto e Fontana.