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Agrigento, operazione “Malebranche”: il Riesame annulla l’ordinanza

Guardia di Finanza

Il Tribunale del Riesame hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito dell’operazione denominata “Malebranche” sul presunto crac del gruppo “Pelonero” che ha smascherato una presunta organizzazione dedita alle bancarotte fraudolente, per un ammontare di oltre 5 milioni di euro.

Come si ricorderà, furono tredici le persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare – 10 ai domiciliari e 3 con obblighi di dimora – sull’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Agrigento e coordinata dalla locale Procura della Repubblica.

Ora il Tribunale del Riesame cui si erano rivolti gli avvocati difensori (fra tutti Daniela Posante, Giovanni Castronovo, Salvatore Falzone, Santo Lucia ed altri), ha annullato l’ordinanza del gip del Tribunale di Agrigento – su richeista del pm – che aveva disposto gli arresti domiciliari per i componenti della famiglia Sferrazza e la commercialista che – secondo l’accusa – avrebbe consentito di gestire il sistema.

Secondo l’accusa, l’organizzazione avrebbe creato delle società e, dopo l’acquisto di merce per diverse centinaia di migliaia di euro, non avrebbe pagato i fornitori dichiarando fallimento, non prima di averle svuotate di tutto.

Le società coinvolte nelle indagini fanno capo al “gruppo Pelonero” e alla nota famiglia di commercianti Sferrazza, esercenti negozi al minuto e all’ingrosso per la vendita di generi casalinghi, giocattoli, calzature ed altro.

Secondo la difesa non vi sarebbe stata alcuna associazione a delinquere poiché i soggetti coinvolti erano familiari e non vi sarebbe stata alcuna esigenza cautelare poiché le aziende (che restano comunque ancora sotto sequestro ndr) erano fallite e, dunque, non più operative.

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