Agrigento, “omicidio per errore” nel piazzale di un concessionario d’auto: chiesti 3 rinvii a giudizio
Il pubblico ministero di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di tre indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del 38enne palmese avvenuto nel piazzale di una concessionaria d’auto al Villaggio Mosè, ad Agrigento.
Il fatto, come si ricorderà, avvenne lo scorso 28 febbraio quando – secondo una primissima ricostruzione dei fatti – il 38enne fu ucciso “per errore” dopo che il commerciante d’auto lo avrebbe truffato con degli acquisti di veicoli effettuati con degli assegni a vuoto. Da lì sarebbe nata l’idea di una spedizione punitiva nei confronti del commerciante alla quale presero parte la stessa vittima, il fratello e due amici.
Fu il commerciante d’auto che, una volta vista impugnare la pistola, con una mossa l’avrebbe spostata facendo così partire il colpo che raggiunse l’addome del 38enne palmese. Secondo la Procura della Repubblica fu dunque un omicidio per errore. Il fatto finì a Tribunale del Riesame che – avallando la ricostruzione – ha però riqualificato la posizione del commerciante, ritenendola non punibile in quanto avrebbe agito per legittima difesa.
I giudici avevano comunque confermato la custodia cautelare in carcere per tutti poiché accusati di tentato omicidio a danno del figlio del titolare della concessionaria. Quest’ultimo si sarebbe salvato a causa dell’inceppamento dell’arma.
Il rinvio a giudizio, ora, è stato chiesto nei confronti del fratello della vittima e dei due amici partecipanti alla spedizione punitiva.