La tesi difensiva accolta, così come ribadito dallo stesso imprenditore, accusato altresì nella maxi inchiesta che lo vede imputato per una presunta bancarotta fraudolenta di svariati milioni di euro, è stata quella di non avere semplicemente pagato poiché la società stava per fallire e pertanto non vi sarebbero state le condizioni economiche per onorare.
Il processo era nato dopo la denuncia di una ex dipendente, che subì la cessione del quinto dello stipendio, su una presunta sottrazione di fondi da parte del titolare della società.